FRANCESCO INGARDIA
Politica

Campo largo in Toscana: spiragli del M5s su Giani, Conte: “Serve rinnovare”

Il presidente 5Stelle non parla più di discontinuità e attende le mosse dem. Il 29 la direzione regionale Pd per il sì alla ricandidatura del governatore

Il presidente del M5s Giuseppe Conte, Eugenio Giani e la segretaria Pd Schlein

Il presidente del M5s Giuseppe Conte, Eugenio Giani e la segretaria Pd Schlein

Firenze, 17 luglio 2025 – “Veniamo da un’opposizione al quinquiennio di Giani”, dice Giuseppe Conte da Montecitorio, prima di riformulare la parola d’ordine delle regionali d’autunno in Toscana. Quel “forte rinnovamento” al posto di discontinuità come spiraglio in cui intravedere la costruzione del campo largo in una regione che gli schleiniani vogliono tramutare in laboratorio in vista delle politiche 2027. Prima però, Conte si riserva di valutare se tali “segnali arriveranno alla luce anche dei confronti che stanno facendo all’interno del Pd”. Ma a giudicare dal vertice fiume di lunedì al Nazareno tra il governatore uscente e Schlein, l’innovazione pretesa tanto dal Movimento quanto da Avs non passerà più dal profilo del candidato alla presidenza - in cambio dell’accordo in Campania sul nome di Roberto Fico -, quanto dalle aperture di credito su programma e proposte per mantenere tinta di rosso la regione.

“Il M5s non ha mai posto questioni di poltrone - ricorda Conte -, ma di politiche serie”. Poi, se inaugurare il campo largo nel Granducato “lo deciderà il territorio”, cioè la base, ma “per poter giustificare una corresponsione di responsabilità nel nuovo governo serve un forte segnale di rinnovamento”, rimarca l’ex premier. Il sottotesto, per i più maliziosi in casa Pd, alle parole di Conte è quello di voler rompere col passato puntando, per dire, alla vicepresidenza della giunta. Ma tanto, anzi, tutto, per il trio 5s-Iv-Avs, dipenderà dalla verità dell’urna in termini di voti e percentuali ottenuti prima di poter reclamare assessorati. Qualcosa di più emergerà a giorni, il Pd regionale ha cantierizzato bilaterali con i potenziali alleati dopo la segreteria di lunedì sera prima della direzione attesa per il 29 luglio.

L’obiettivo è arrivare all’appuntamento con la ‘pratica’ candidatura ben istruita per poterla ufficializzare. In ogni caso, una segreteria più “tranquilla”, “unitaria” tra schleiniani e riformisti, rispetto agli psicodrammi di settimana scorsa dopo l’autocandidatura via pec inviata da Giani in via Forlanini. “Il Pd regionale procede unito e tutte le aree politiche del partito hanno confermato il proprio sostegno alla linea condivisa con la segretaria Schlein, cioè impegnarsi insieme al presidente uscente e alla segreteria nazionale nella formazione di una coalizione forte e ampia”, sottolinea il segretario regionale Emiliano Fossi. E Giani? Si attiene al copione, svicolando con la satira il pressing sulla ricandidatura (“È congelata? Con questo caldo fa bene”), senza correggere a mano quel cerchietto in rosso sul calendario disegnato sul 12 ottobre come data delle elezioni indette con decreto a Ferragosto.

A patto che non prenda quota da Roma l’ipotesi di un election day in novembre. In quel caso, “se la conferenza delle regioni o il governo provvedesse per legge delle procedure diverse - riconosce Giani - è evidente che ci rimetteremo a quello, ma noi continuiamo ad agire sulla base di quanto programmato”. Ovvero: 11,5 milioni stanziati dalla giunta per garantire il corretto funzionamento della macchina elettorale.