
Francesco Rossi nella notte della festa a Porta del Foro
Arezzo, 9 settembre 2025 – Per la prima volta il dopo Giostra di Francesco Rossi, mattatore nell’ultima Giostra, ha l’oro in bocca. Dopo 20 Prove generali corse e 8 giostre disputate, è riuscito a conquistare la sua prima lancia d’oro. “Gli altri anni mi alzavo il giorno dopo la Giostra davvero con le ossa rotte - dice sorridendo - questa volta mi sono svegliato contento e soddisfatto. Sono sicuro che quest’inverno farà anche meno freddo”.
Quali sensazioni questa prima vittoria con Porta del Foro?
“Un’emozione indescrivibile, forse perché è la mia lancia d’oro. Ti ripaga di tutti i sacrifici fatti durante l’anno, i pomeriggi passati sotto la pioggia ad allenarti. Noi giostratori siamo un po’ matti e disposti a fare anche questo. Ma poi quando vinci tocchi davvero il cielo con le dita”.
Cosa ha fatto sbloccare Francesco Rossi, trasformandolo in un giostratore da 5?
“Le altre volte ho sempre fatto bellissime prove, ma poi in Giostra non riuscivo a concretizzare. Però devo dire che su questo hanno molto influito anche le prestazioni dei cavalli che montavo. Qualcosa che non andava, c’era sempre. Anche se ovviamente la colpa non è stata tutta loro. Anch’io, ci ho messo del mio, a livello psicologico e d’inasprimento della tensione. Con Hollywood è stato tutto subito facile e diverso. In quattro carriere ho centrato tre volte il 5”.
Cosa ha di speciale Hollywood?
“Le sue qualità migliori sono la freddezza e la comodità del galoppo. Ha poi un carattere eccezionale. È sempre lo stesso cavallo in scuderia, alle prove in Piazza Grande contro il Buratto e in Giostra. Non cambia mai atteggiamento. E questo ti aiuta davvero tanto. Ci ha fregato agli spareggi a giugno perché non ci aspettavamo che rallentasse così tanto. Ma adesso che lo conosciamo di più, possiamo dire che è eccezionale”.
Che contributo ha dato Enrico Vedovini a questo successo? “Un grandissimo aiuto. Ha corso quaranta giostre, vinto dodici lance d’oro e colpito il 5 per diciassette volte. Se non ti aiuta lui, chi può farlo? Conosco poi Enrico da una vita, siamo stati per dieci anni insieme a Sant’Andrea. E quando è venuto a Porta del Foro, ho ritrovato quel clima lì, quel metodo di lavoro e quella mentalità vincente”.
Quando è arrivata la sensazione che questa poteva essere la Giostra di Porta del Foro?
“Quando ho marcato il secondo 5, mi sono detto: questa volta ci siamo. Poi quando poi Tommaso Marmorini ha marcato 3 punti, ho detto è nostra. Matteo Vitellozzi non poteva sbagliare ed infatti ha dato la stoccata finale”.
Fiocchetti azzurri nelle selle dei vostri cavalli e ai polsi dei figuranti, cosa significano?
“Sono fiocchetti che le ragazze giallocremisi hanno messo alla Provaccia in ricordo di Lucia Magnani una quartierista scomparsa prematuramente. Li abbiamo portati anche in Giostra ed è andata bene. Una vittoria che dedico a lei ed anche a Maurizio Leoni anche lui scomparso prematuramente. Dedico poi questa vittoria alla mia famiglia ed ai miei nonni che non ci sono più e che avrebbero tanto voluto vedermi vincere”.