
I ragazzi di Rondine
Nessun contrario, 26 favorevoli su 26 presenti in aula: il Consiglio regionale della Toscana nella seduta notturna di ieri ha approvato all’unanimità la legge per la promozione della cultura di pace. A illustrare il provvedimento, la presidente della commissione cultura Cristina Giachi (Pd) che ha sottolineato come "non ci saremmo aspettati nel 2025 di avere intorno a noi, e così vicini, tanti conflitti e così poco buonsenso e per questo si tratta di una legge urgente e necessaria".
Elemento fondamentale dell’atto, viene spiegato, è l’esperienza realizzata in Toscana in materia di educazione alla pace incentrata sulla trasformazione dei conflitti in opportunità di crescita e cambiamento positivo, sia a livello individuale che collettivo, mediante il dialogo, la pacifica convivenza, la cittadinanza attiva e il contrasto non violento ad ogni forma di oppressione, a livello nazionale e internazionale.
Metodologie come quella di Rondine Cittadella della Pace (la Regione è socio fondatore dell’omonima Fondazione), si legge in una nota, già costituiscono un percorso promosso nelle scuole di tutto il territorio regionale e accreditato presso l’Onu attraverso un protocollo d’intesa con Unaoc, ente delle Nazioni Unite che si occupa di dialogo interreligioso e interculturale.
I momenti di confronto con le istituzioni e le attività di promozione della cultura di pace realizzate presso il borgo di Rondine, rappresentano il punto di partenza per la realizzazione di una serie di attività ed eventi, denominati "Le giornate della pace e della convivenza fra i popolì". Il finanziamento degli interventi è assicurato con risorse già stanziate sul bilancio della Toscana, 120mila euro l’anno per il 2025, 2026.