
Stefania Proietti. guida l’amministrazione di centrosinistra che ha vinto le elezioni. regionali di fine 2024
Un filo rosso lega Assisi, terra di San Francesco, l’Umbria, patria di Aldo Capitini, non a caso ribattezzato il Ghandi italiano, e Stefania Proietti, già sindaco di Assisi, quindi presidente della Provincia e da fine 2024 presidente della Regione Umbria. In un periodo storico nefasto in cui la Pace non è più un valore unanimemente condiviso, è proprio dalla piccola Umbria, fiera della sua storia, che si alza un grido in sua difesa. La mozione approvata dal Consiglio regionale da quella maggioranza di centrosinistra che sostiene la governatrice, sul tema “Azioni per sensibilizzare il Governo all’istituzione di un Ministero della Pace”, è solo l’ultima di una serie d’iniziative che richiamano alla Pace, purtroppo affatto scontata. La mozione sarà trasmesa, si legge nell’atto, "al presidente del Consiglio dei Ministri, ai presidenti di Camera e Senato, nonché ai presidenti delle Commissioni parlamentari competenti, affinché sia valutata l’istituzione di un apposito Ministero della Pace". La campagna nazionale “Ministero della Pace – Una scelta di Governo“ è promossa da Azione Cattolica Italiana, Fondazione Vaticana Fratelli Tutti, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e Acli ed è sostenuta da realtà di quel mondo cattolico e pacifista da cui proviene Stefania Proietti. E’ stata la governatrice ad annunciare, il 17 scorso, l’arrivo in Umbria di una famiglia da Gaza, madre, padre e quattro bambini. "Una piccola speranza si riaccende – così aveva commentato la presidente – . Si tratta degli ultimi che sono riusciti ad uscire dopo la guerra con l’Iran. Siamo riusciti a salvare queste vite di cui ci prenderemo cura. Il nostro Statuto e l’ordinamento dello Stato ci chiamano alla cooperazione internazionale e ci chiedono di attivarci per salvare queste persone. L’Italia deve avere il coraggio di riconoscere la Palestina come Stato, permettendo l’attivazione dei corridoi umanitari. Il fatto di avere lo Stato del Vaticano ci aiuta, visto che esso ha riconosciuto la Palestina nel 2015. La soluzione ’Due popoli, due Stati’ è l’unica possibile". "L’attacco alla chiesa cattolica - ha aggiunto in quell’occasione- non fa meno effetto di quelli perpetrati contro i civili. Basta uccidere, basta sopportare". Un appello che appare scontato, ma che non lo è, e che riallaccia quel filo di impegno civile, pacifismo e mondo cattolico che lega la storia politica della presidente dell’Umbria. Era il 25 maggio scorso quando la governatrice annunciò l’adesione allo sciopero della fame “Per Gaza“. "Nel mio caso aderisco per almeno una settimana e a oltranza se necessario – così spiegò l’iniziativa – perchè non si può più rimanere indifferenti a ciò che sta accadendo a Gaza e alle immani sofferenze del popolo palestinese. Non ci sono più parole adatte per condannare l’uccisione e la morte di civili inermi e bambini innocenti". L’Umbria quelle parole le ha pronunciate. Stefano Cinaglia