
Lieto evento col brivido: il mezzo d’emergenza coinvolto in uno schianto con una macchina vicino ai Cappuccini. Parte una seconda chiamata, 118 mobilitato. "In un anno è la quarta volta che un bimbo viene dato alla luce così". .
Le doglie nella corsa verso l’ospedale. Lei sa che il suo bambino sta per nascere: ha 27 anni, originaria della Nigeria, vive a Montagnano con il marito e i figli. L’auto arriva in città ma si ferma, non c’è tempo da perdere; parte la chiamata al 118 con la richiesta di aiuto. "Correte, mia moglie sta partorendo", è l’appello concitato del marito raccolto dall’operatore della centrale dell’emergenza. Scatta il codice 3, quello della massima urgenza e l’ambulanza della Croce Bianca partita da Monte San Savino li sta per raggiungere in via Duranti, ma nel percorso resta coinvolta in un incidente all’incrocio di via Colombo. Scatta così la seconda chiamata al 118 ed entra in azione l’ambulanza della Misericordia di Subbiano, ma quando i soccorritori raggiungono moglie e marito, il parto è già avvenuto. Una nascita decisamente rocambolesca per un bambino che forse aveva fretta di venire al mondo. E così è stato.
Ed è la scena che poco prima di mezzanotte si è palesata davanti ai soccorritori, un’equipe composta da medico, infermiere e volontario, già pronti ad assistere la donna nella fase clou del parto e in contatto con la sala operativa del 118. Non è servito, perchè quando gli specialisti dell’emergenza sono arrivati, il bimbo era già tra le braccia della madre.
Entrambi sono state trasferite all’ospedale San Donato: stanno bene e presto rientreranno a casa. è finita bene anche per l’equipaggio dell’ambulanza della Croce Bianca coinvolto nello scontro con un’auto all’altezza di un incrocio. Nessun ferito tra i sanitari, solo lievi conseguenze per l’automobilista, una cinquantenne, trasferita al pronto soccorso.
"Abbiamo attivato la procedura prevista per il cosiddetto parto imminente e inviato sul posto una squadra di specialisti con un medico", spiega Simone Nocentini, al timone della grande macchina dell’emergenza. Si tratta di una "procedura che entra in campo in casi come questo, in stretto collegamento con il Pronto soccorso e il reparto di ostetricia e ginecologia. Procedura che ci consente di gestire la meglio la situazione che dobbiamo affrontare, sia nel percorso al fianco della paziente e del neonato, sia come eventuale supporto audio o visivo con il ginecologo in caso di difficoltà. In questo caso, la madre ha partorito da sola e senza problemi, noi abbiamo preso in carico lei e il bambino provvedendo al trasferimento al pronto soccorso".
Ma casi di "parti imminenti" sono abbastanza frequenti. "Dall’inizio dell’anno siamo già al quarto caso", osserva Nocentini che in tanti anni di servizio al 118 non nasconde l’emozione dei soccorritori di fronte alla nascita di un bambino in condizioni di emergenza.
"È bello vedere l’espressione nei volti dei soccorritori al termine dell’intervento. La gioia nel sapere di essere stati utili in un intervento che pur sempre racchiude un livello di difficoltà elevato perchè si tratta di un evento fisiologico ma può rischiare di diventare patologico. Essere all’altezza di saper gestire la situazione con valutazioni corrette e puntuali sia sulla mamma che sul neonato è molto importante e lo è ancor di più se tutto ciò accade in un’auto o sul pianerottolo di un condominio".