25 Aprile, Mattarella a Civitella della Chiana: l’omaggio alle vittime della strage nazifascista

Nell’anno in cui ricorrono gli 80 anni dalla strage del 29 giugno del 1944, il Capo dello Stato ha infatti scelto il piccolo borgo toscano per celebrare la festa della Liberazione

Civitella della Chiana (Arezzo), 25 aprile 2024 – Giornata storica per Civitella in Val di Chiana. Nell’anno in cui ricorrono gli 80 anni dall’eccidio nazifascista del 29 giugno del 1944, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti scelto il piccolo borgo della Valdichiana per celebrare qui la festa della Liberazione, il 25 aprile. Una giornata che per il Capo dello Stato si è aperta alle 9 con la deposizione della corona al Milite Ignoto quindi, al termine, il viaggio in elicottero fino allo stadio comunale di Civitella. 

13:00
"Senza memoria non c'è futuro"

Mattarella ha osservato che "vi fu la Resistenza delle popolazioni, ribellatesi spontaneamente di fronte a episodi di brutalità e alle violenze, scrivendo pagine di splendido eroismo civile. Vi furono le coraggiose lotte operaie, culminate nei grandi scioperi nelle industrie delle città settentrionali. In tutta la Penisola, nelle montagne e nelle zone di mare, si attivò spontaneamente, in quegli anni drammatici, la rete clandestina della solidarietà, del risveglio delle coscienze e dell'umanità ritrovata". Il discorso del presidente Mattarella.

12:14
"Sbloccare i risarcimenti per le vittime"

Un superstite della strage nazista di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) del 29 giugno 1944, Cipriano Boniti, che aveva 8 anni e mezzo quando gli uccisero il padre, ha consegnato al presidente Sergio Mattarella una lettera, con altri sopravvissuti, per chiedere un intervento del Capo dello Stato nella questione dello sblocco dei risarcimenti alle vittime delle stragi naziste. Le risorse sono stanziate in un fondo istituito da Draghi. “Non è una questione di soldi - ha spiegato Boniti, 88 anni -, possono anche essere 50 euro, ormai siamo vecchi e non ci servono, magari forse sarebbero serviti se ce li avessero dati subito dopo la guerra. No, è per affermare il principio che abbiamo subito un grave torto, un grave danno, il risarcimento materiale serve anche a questo”. Leggi l'articolo completo

12:11
"Non dimenticare mai il sacrificio per la libertà"

Il presidente della Regione Giani a Civitella: l'intervento

11:30
La strage e la foto del comandante nazista che guidò il massacro

"Questo chi era?", "Era Heinz Barz il comandante dei soldati della Divisione Goering", reparto della strage nazista di Civitella Val di Chiana. "Ma era giovane...". "Tutti i soldati tedeschi dell'eccidio erano giovani, lui aveva 28 anni". Così un breve dialogo, come successivamente ricostruito, tra il presidente Sergio Mattarella e Terzilio Bozzi vicepresidente dell'associazione di Civitella che lo accompagnava nella visita nella Sala della Memoria che custodisce documenti, cimeli, atti, oggetti, legati all'eccidio nazista del 29 giugno 1944 di Civitella Val di Chiana. Mattarella è rimasto incuriosito da una fotografia dell'ufficiale tedesco in mezzo ai ricordi dell'eccidio e quasi sorpreso per la giovane età dell'uomo, il capitano della polizia militare tedesca al fronte che le indagini italiane hanno considerato come colui che guidò le operazioni del massacro. Leggi l'articolo completo

11:08
Il saluto del presidente della Repubblica

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lascia Civitella Val di Chiana dopo il suo intervento, nell'ambito delle celebrazioni del 25 Aprile, alla commemorazione della strage nazista del 29 giugno 1944, per tornare a Roma. Mattarella ha percorso a piedi il tragitto fino all'auto presidenziale salutando centinaia e centinaia di persone arrivate nel paese per la cerimonia e assiepate nel corso principale. Il Capo dello Stato alla fine del suo intervento ha saluto le autorità locali, ha stretto mani ad alcuni superstiti, poi nel percorso si è soffermato più volte per salutare le persone, compresi alcuni bambini con le loro maestre.

11:06
"I nazisti hanno ucciso i miei genitori. Non dimentico, ma ho perdonato”

La testimonianza di Nia Cau, rimasta orfana coi suoi fratelli ad appena 14 anni. “Portarono via la mamma e mio padre non la volle lasciare sola. Ci dissero: “Tranquilli bambini, ci vediamo stasera. Non tornarono più”. Leggi la testimonianza integrale

10:43
"A Civitella nessuno tradì"

"Nessuno di Civitella si è macchiato di dire i nomi di chi aveva ucciso i tedeschi, e si sapevano tutti quei nomi", così Ida Balò, superstite bambina della strage nazista di Civitella Val di Chiana del 29 giugno 1944, prima di prendere parte alla commemorazione col presidente Sergio Mattarella come presidente dell'associazione dei familiari 'Civitella ricorda'. Leggi l'intervento integrale

10:15
Il sindaco Tavarnesi: "Creiamo ponti di pace, non muri"

Il sindaco di Civitella in Val di Chiana Andrea Tavarnesi: "Possiamo ricordare i nostri morti e rendergli onore con i nostri semplici comportamenti non rimanendo indifferenti e lottando contro ogni forma di sopraffazione e discriminazione e condannando con fermezza ogni tipo di conflitto. E' necessario adoperarsi per creare ponti di pace è solidarietà e non muri. Parta da Civitella un messaggio di pace che arrivi in Europa e nel mondo. Lo facciamo ricordando le parole pronunciate da David Sassoli, allora presidente del Parlamento europeo, ad Assisi nel 2021".

10:08
"Senza memoria non c'è futuro"

"Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi", ha aggiunto Mattarella nel suo discorso nella tensostruttura dove si sta svolgendo la cerimonia per il 25 aprile e la commemorazione delle 244 vittime della strage nazi fascista che avvenne il 29 giugno 1944 a Civitella, Cornia e San Pancrazio, nei comuni di Civitella in Val di Chiana e Bucine. "All'infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l'innegabile, provando a smentire l'accaduto, cercando di definire false le notizie dell'eccidio e irridendo i testimoni. Occorre, oggi e in futuro, far memoria di quelle stragi e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c'è futuro".

09:54
"Fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra"

"Sono venuto, oggi, qui a Civitella - uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista - per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra, trucidate, in quel 1944, sul territorio nazionale e all'estero. Non c'è parte del suolo italiano che non abbia patito la violenza nazifascista contro i civili e non abbia pianto sulle spoglie dei propri concittadini brutalmente uccisi. La Regione che ci ospita - la Toscana - è tra quelle che hanno pagato il più alto tributo di sangue innocente, insieme all'Emilia Romagna e al Piemonte", ha detto il presidente Mattarella.

09:25
L'abbraccio dei giovani e le testimonianze

E' stata la voce dei ragazzi del coro dell'Istituto Martiri di Civitella ad accogliere con l'inno nazionale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella tensostruttura allestita a Civitella in Val di Chiana. A seguire un filmato storico che ricorda la strage. Fra le persone presenti alla cerimonia oltre 30 ex bambini di Civitella, superstiti della strage, ossia uomini e donne in età avanzata, molti dei quali rimasero orfani il 29 giugno 1944, più i parenti diretti. Oltre agli interventi dei relatori e delle autorità sono previste due letture dell'attrice Ottavia Piccolo.

09:14
"Civitella è stata ricostruita dalle donne"

A portare le storie delle famiglie e delle vittime è stata Ida Balò, presidente dell'associazione 'Civitella ricorda': "Siamo vissuti con l'amore delle nostre mamme lo stesso amore che oggi lei Presidente ci dona venendo qui a ricordare i nostri morti. Civitella è stata ricostruita dalle donne. Quando siamo rientrati nel paese dopo la strage, questo era pieno di morti e di ceneri. Qualcuna ha detto di lasciare il paese, altri hanno deciso di ricostruire e così abbiamo fatto."

09:06
La commemorazione

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti in piazza Don Alcide Lazzeri a Civitella in Val di Chiana dedicata al sacerdote che si consegnò ai tedeschi nel tentativo di sventare la strage in cambio della sua vita.

08:54
Applausi all'arrivo del presidente

In un tripudio di applausi e tricolore sventolati dagli studenti, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Civitella in Val di Chiana nel giorno delle celebrazioni per la Liberazione. Mattarella arrivato in auto nel centro storico del paese, dopo essere atterrato allo stadio di Badia al Pino, accolto dal Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca. Ad attenderlo in Piazza Becattini il ministro della Difesa Guido Crosetto e Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa. Prima tappa della visita sarà la sala della Memoria. Ad accoglierlo il vicepresidente dell'Associazione 'Civitella ricorda' e Santino Gallorini, scrittore, che gli consegnerà il suo libro sulla memoria riunita.

07:36
Il coro dei bambini

Il Capo dello stato, accolto dal coro dei bambini dell'istituto comprensivo di Civitella che intonerà l'inno nazionale, si recherà nella Sala della memoria, quindi nella chiesa di Santa Maria Assunta per un momento di raccoglimento e sul luogo dell'eccidio, infine raggiungerà la tensostruttura. Tra gli ospiti ci sono anche superstiti ed eredi delle vittime della strage.

07:36
80 anni fa la strage

A Civitella tutto parla dell'eccidio nazifascista del 29 giugno del 1944 quando tra questo borgo, Cornia e San Pancrazio furono uccise 244 persone. La piazza del piccolo abitato, a una ventina di chilometri da Arezzo, è intitolata a don Alcide Lazzeri, prima vittima della divisione "Hermann Göring" in ritirata in questo angolo di Toscana, che si sacrificò nel tentativo di salvare il popolo. Ma la strage avvenne lo stesso. Nella piazza, in gruppi di cinque, gli uomini del paese furono uccisi con un colpo alla nuca, prima che l'abitato venisse dato alle fiamme. Proprio in questa piazza è stata allestita una tensostruttura dove si svolgerà la cerimonia. 

07:25
Omaggio alle 244 vittme

Un appuntamento per il quale il sindaco Andrea Tavarnesi da tempo lavorava per rendere possibile e soprattutto onorare la memoria delle oltre 244 vittime di Civitella, San Pancrazio, Cornia, e altri piccoli centri abitati della zona