La strage di Civitella e la foto del comandante nazista che guidò il massacro

Durante la visita nella Sala della Memoria il presidente Mattarella ha chiesto chi fosse quel giovane in fotografia. Era Heinz Barz e aveva 28 anni

Civitella Val di Chiana (Arezzo), 25 aprile 2024 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato questa mattina anche Sala della Memoria che custodisce documenti, cimeli, atti, oggetti, legati all'eccidio nazista del 29 giugno 1944 di Civitella Val di Chiana. “Questo chi era?”, ha chiesto Mattarella durante la visti nel luogo storico guardando alcune foto dell’epoca. A rispondere prontamente è stato Terzilio Bozzi, vicepresidente dell'associazione di Civitella: “Era Heinz Barz il comandante dei soldati della Divisione Goering”, reparto della strage nazista di Civitella Val di Chiana. “Ma era giovane...”, ha aggiunto il capo dello stato. “Tutti i soldati tedeschi dell'eccidio erano giovani, lui aveva 28 anni”. Un breve dialogo nel quale Mattarella è rimasto incuriosito appunto da una fotografia dell'ufficiale tedesco in mezzo ai ricordi dell'eccidio e quasi sorpreso per la giovane età dell'uomo, il capitano della polizia militare tedesca al fronte che le indagini italiane hanno considerato come colui che guidò le operazioni del massacro. Sergio Mattarella ha visitato il piccolo museo prima della commemorazione della strage.

Il Capo dello Stato è rimasto interessato da tanti aspetti. La sala espone anche la foto della banda musicale della Divisione Goering, reparto implicato nella strage, e anche di questa immagine ha chiesto informazioni. Pure una campanella ha richiamato l'attenzione del Capo dello Stato. Era quella storicamente posta sulla sommità della chiesetta della Compagnia del paese. Rubata negli anni '80, fu fatta copia da un superstite, Dino Tiezzi, per sostituire quella sparita. "È la campana che veniva fatta suonare per chiamare la messa serale. Dino la fece rifare in ricordo del fratello - racconta Terzilio Bozzi - così mettiamo la copia al suo posto. Poi nel 2016 mi chiamò il vescovo Luciano Giovannetti e mi dice 'Terzilio, me l'hanno riportata la campanella rubatà. 'Chi?'. 'Ti dico il peccato ma non il peccatore’, mi rispose Luciano. Allora decidemmo di mettere l'originale nella Sala della Memoria e lasciare la copia voluta da Dino sulla chiesa. La campanella originale che nella sala della Memoria adesso suona solo il 29 giugno all'inizio e alla fine della cerimonia con cui ricordiamo i nostri morti dell'eccidio”. Luciano Giovannetti, 89 anni, vescovo a riposo, per tanti anni alla guida della diocesi di Fiesole (Firenze), è anche lui uno dei bambini superstiti della strage nazista di Civitella Val di Chiana e oggi era presente alla cerimonia ed è stato accompagnato con un mezzo assistito.