GAIA PAPI
Cronaca

Casini, sanità al centro del programma: "Servono risorse stabili e adeguate"

La responsabile della salute dell’Anci Toscana, al terzo mandato da sindaco, è candidata alla Regione " È inaccettabile pagare di tasca propria le cure: servono interventi concreti per ridurre le liste d’attesa".

Roberta Casini, 49 anni, sindaco di Lucignano al terzo mandato, è candidata del Partito democratico alla Regione Toscana

Roberta Casini, 49 anni, sindaco di Lucignano al terzo mandato, è candidata del Partito democratico alla Regione Toscana

Roberta Casini, sindaca di Lucignano per tre mandati, responsabile sanità e politiche per la salute di Anci Toscana, candidata al Consiglio Regionale nel collegio di Arezzo con il Partito Democratico, ha lanciato la sua candidatura dal palazzo di Fraternita, "La mia Toscana nasce dall’ascolto".

Casini, ieri il ministro della salute Orazio Schillaci è venuto ad Arezzo. Quali risposte si aspettava da lui? "Anzitutto sulle risorse: devono essere certe, stabili e adeguate. La spesa sanitaria pubblica in Italia è al 6,4% del Pil, sotto la media europea. È inaccettabile che i cittadini debbano pagare di tasca propria le cure. Servono interventi concreti per ridurre le liste d’attesa: più prestazioni, quindi più medici e infermieri, superando i tetti al personale.

La sanità è un tema centrale della sua candidatura. Quali sono le priorità? "La Toscana ha una rete sanitaria di eccellenza, ma va resa più accessibile e capace di rispondere tempestivamente ai bisogni delle persone. La sfida è sviluppare la medicina territoriale, soprattutto per i più fragili, e rafforzare una rete ospedaliera solida. Gli investimenti sul San Donato di Arezzo sono fondamentali, così come il miglioramento degli ospedali di vallata".

Sullo sviluppo economico e territoriale, quale visione propone per la Regione? "La "Toscana diffusa": valorizzare grandi centri e piccoli borghi, agricoltura di qualità e imprese locali. Servono investimenti in infrastrutture, start up giovanili, turismo e servizi. La diversità del territorio va protetta e lo spopolamento dei piccoli comuni contrastato con politiche sostenibili.

E per Arezzo, quali priorità? "Arezzo ha grandi potenzialità, ma deve uscire da un isolamento cui il centro destra da 10 anni la sta imponendo. Sul fronte della sicurezza dobbiamo rafforzare la presenza sul territorio e investire in prevenzione, perché la sicurezza è anche coesione sociale, servizi e opportunità. Quanto allo sviluppo economico, Arezzo è una terra di imprese, dal manifatturiero all’oreficeria, dall’agricoltura al turismo: dobbiamo accompagnarle con politiche di sostegno all’innovazione, all’internazionalizzazione e alla formazione. Infine, c’è il tema cruciale delle infrastrutture: Arezzo ha bisogno di collegamenti più rapidi ed efficienti, sia su gomma che su ferro".

Infine, la sua posizione sul conflitto in Medio Oriente? "Il genocidio in corso è inammissibile. L’indifferenza è complicità: serve un impegno pubblico per fermare la violenza a Gaza. Ho partecipato a manifestazioni per una Palestina libera dei lavoratori e il Governo deve avere una voce chiara e coraggiosa".

G.P.