
Ore di lavoro per i vigili del fuoco anche in Valtiberina
di Claudio Roselli
"Ho visto dalla una delle mie finestre di casa un insolito bagliore". Anche ad Alessandro Polcri, sindaco e presidente della Provincia di Arezzo, non è sfuggito quanto avvenuto l’altra notte, con il fulmine che si è abbattuto nella zona di via del Comune. "Eravamo intorno a mezzanotte e mezza – prosegue Polcri – ed ero appena rientrato dalla serata de I Mercoledì , che peraltro è stata sciupata dal maltempo: la pioggia è iniziata a cadere alle 21,30 e quindi ha di fatto rovinato l’appuntamento". Uno dei 109mila lampi che hanno interessato l’intera Toscana nell’arco di 12 ore è stato quindi quello che ha interessato il paese di Baldaccio, ma c’è un retroscena svelato dallo stesso primo cittadino: "Anche nella serata di martedì era successo altrettanto e in quella circostanza a farne le spese sono stati l’ascensore di collegamento fra il parcheggio e il centro storico, al quale è saltata la scheda madre e una parte dell’impianto di pubblica illuminazione, composto da diverse centraline separate. Una di esse è quella sul versante della chiesa della Propositura, che in occasione degli eventi di mercoledì scorso era ancora al buio. Lampioni ora di nuovo funzionanti e anche l’ascensore è stato sistemato nella giornata di ieri, ma è chiaro che i danni ci siano stati e anche in termini economici qualcosa sono venuti a costare".
Due fulmini in altrettante serate consecutive; evidentemente, era destino che il maltempo se la dovesse prendere con la bella e che il secondo "round" fosse addirittura peggiore per quei cittadini che risiedono nella traversa di destra della provinciale 47 di Caprese Michelangelo non appena imboccato dalla località denominata Ponte dei Sospiri. Le conseguenze del forte botto notturno sono risultate evidenti in particolare per uno degli appartamenti del gruppo di case, che oltre ad aver fuso i cavi conduttori dell’elettricità ha rovinato gli elettrodomestici collegati con la corrente, creando una situazione meritevole di un’accurata verifica anche di inagibilità della stessa abitazione.
Come già ricordato, coloro che vivono lungo quella strada sono stati svegliati all’improvviso, nonché impauriti dalle nuvole di fumo che si erano levate da più parti (una caldaia è andata distrutta) e preoccupati per un incendio che di lì a poco sarebbe potuto divampare, non dimenticando i pezzi di cornicioni finiti a terra a causa del passaggio del fulmine sull’impianto elettrico. Anche in quel versante di territorio, lampioni pubblici spenti e vigili del fuoco al lavoro. Soltanto l’avvenuta cessazione della pioggia ha reso meno difficoltose le operazioni di messa in sicurezza dei vari edifici. Un conteggio totale dei danni è ancora prematuro, ma è chiaro che siamo senza dubbio nell’ordine di qualche migliaia di euro.