MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Vincere la Viareggio Cup: "Un’emozione indelebile". E Ruotolo si tatua il trofeo

L’allenatore del Genoa Under 18 si è fatto disegnare il Burlamacco su un polpaccio. Il presidente del Cgc Palagi: "Da settantacinque anni questo simbolo gira il mondo".

L’allenatore dell’Under 18 del Genoa, Gennaro Ruotolo, si è fatto tatuare il trofeo della Viareggio Cup vinto il 31 marzo

L’allenatore dell’Under 18 del Genoa, Gennaro Ruotolo, si è fatto tatuare il trofeo della Viareggio Cup vinto il 31 marzo

"Vincere il torneo di Viareggio è un’emozione che resta addosso, e non va più via...". Letteralmente indelebile. E infatti quel trofeo, conquistato il 31 marzo dopo un’entusiasmante cavalcata coi suoi “grifoncini“ sull’erba fresca del rinnovato stadio dei Pini contro la Fiorentina, l’allenatore dell’Under 18 del Genoa, Gennaro Ruotolo, se l’è tatuato sulla pelle. Sul polpaccio da centrocampista con il record di presenze in maglia rossoblù, ben 444 apparizioni in 14 stagioni, che l’hanno reso un simbolo genoano.

E il simbolo di Viareggio e della Viareggio Cup, il Burlamacco che alza la coppa al cielo, l’allenatore Ruotolo ha deciso portarlo per sempre con sè. Come i ricordi più belli. "Un gesto che mi ha emozionato – confessa il presidente del Centro giovani calciatori, Alessandro Palagi – perché dà la misura dell’importanza che ha la vittoria del torneo per chi vive e ama il calcio". C’è poi anche una storia personale che lega Palagi a quel trofeo che da settantacinque anni viene assegnato alla squadra trionfatrice. A realizzare il primo bronzo, su un calco di Uberto Bonetti, fu la “Fonderia Vittorio Lera“ dove il padre di Alessandro, Fabio Palagi, ha lavorato come cerista professionista. "Da allora – prosegue Palagi – grazie al Cgc Burlamacco ha cominciato a girare il mondo, portando ovunque l’anima di Viareggio e del Carnevale. Entrando nei musei delle grandi squadre italiane e internazionali che hanno avuto l’opportunità di vincere il torneo, e che custodiscono quel trofeo come si custodiscono i ricordi più belli". Oggi a realizzare l’opera, sullo stesso calco di Bonetti, è la Fonderia d’Arte Del Chiaro di Pietrasanta. Fondata nel 1980 da Massimo Del Chiaro che, proprio come Fabio Palgi, fu allievo del Lera.

Martina Del Chicca