
Vandalismi contro un’auto (foto d’archivio). Un vigile urbano ha danneggiato quella di un collega
Versilia, 14 giugno 2016 - Un odio profondo. Covato da anni. Che ha portato un agente di polizia municipale della Versilia storica a rigare completamente l’auto di un collega. In pieno giorno e, cosa ancora più grave, durante l’orario di servizio. Nulla poteva far presagire che proprio un pubblico ufficiale si rendesse protagonista di un atto vandalico inqualificabile, oltretutto compiuto senza avere l’accortezza di evitare l’‘occhio indiscreto’ delle telecamere di videosorveglianza installate dall’amministrazione comunale proprio nei paraggi. Immagini che i colleghi del comando hanno potuto ‘catturare’ per incastrare così quell’agente che, oltre alla querela di parte, adesso è finito in un iter disciplinare che molto probabilmente significherà il licenziamento in tronco.
Il fatto è accaduto alcuni giorni fa e ha rappresentato l’inaspettata reazione oltremisura sconclusionata di un’incompatibilità ambientale covata per anni e conosciuta all’interno dell’ambiente lavorativo per i ripetuti battibecchi e screzi tra i due. Tanto da convincere il comandante ad una redistribuzione degli incarichi per separare quell’agente quasi cinquantenne dall’ufficio condiviso con il collega. Ma l’odio negli anni è cresciuto e, chissà, forse l’ennesimo screzio verbale ha stuzzicato nell’uomo la voglia di vendetta. E così, durante il servizio di lavoro e con tanto di divisa, è andato vicino all’auto del ‘rivale’ rigando con una chiave la carrozzeria in ogni suo lato; con un atteggiamento ingenuo, non si è preoccupato di essere palesemente ripreso da una telecamera e, quindi, osservato dai compagni di lavoro del comando. Per l’uomo è scattata la querela per danneggiamento aggravato, oltre all’avvio del provvedimento disciplinare. Pare che l’agente abbia ammesso ogni sua responsabilità, rendendosi disponibile a risarcire il danneggiato. Il comando si è attivato rapidamente e, in via cautelare, ha ritirato l’arma in dotazione all’agente in attesa delle decisioni disciplinari. Che potrebbero significare l’obbligo di appendere per sempre la divisa al chiodo.