
Si è svolto nei giorni scorsi in videoconferenza con la Prefettura il tavolo di raffreddamento previsto dalla normativa sulla regolamentazione dello sciopero tra Ersu, Sea Ambiente, Reti Ambiente e le i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Luca Mannini (Fit-Cisl, nella foto), Antonio Andreozzi (Uiltrasporti), Filippo Ferrari (Fiadel) e Roberto Antoni (Usb), in merito alla vertenza per il distacco di 19 dipendenti da Sea Ambiente a Ersu. Una riunione, commentano i sindacati, che "con nostro grande rammarico si è conclusa con un mancato accordo tra le parti". Nello specifico, "quello che viene contestato, e motivo del mncato accordo, sono i criteri con i quali è stato distaccato il personale, le mancate risposte ai lavoratori a tempo determinato (compresi quelli di Sea Risorse), la volontà di far prendere servizio i lavoratori dalla sede di Ersu anziché di Sea Ambiente, nonché lo stato di fusione tra le due società che, nonostante le rassicurazioni del presidente di Reti Ambiente, rimane una vera incognita alla luce delle continue divergenze tra i Comuni versiliesi".
E proprio nei confronti dei Comuni arrivano le ’bacchettate’ dei sindacati. "Comuni che, nelle vesti di soci importanti della holding Reti Ambiente, non sono mai intervenuti ai tavoli di trattativa in questi due anni, nonostante più volte siano stati messi in discussione posti di lavoro. In particolare il comune di Viareggio, che è sede della società Sea Ambiente".
Quali sono dunque le prospettive? "L’amministratore unico di Sea Ambiente ha proposto una riunione da tenersi alla fine di giugno. Un modo, a nostro avviso, per prendere tempo, rinviare la problematica e rivedere i criteri di scelta del personale, creando ulteriore confusione e malcontento tra i lavoratori".