MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Una nuova "piaga" per la Pineta L’attacco del blastofago distruttore

Con un atto di somma urgenza è stato ordinato l’abbattimento di sedici pini domestici nel parco di Levante. Secondo il monitoraggio dell’agronomo otto di questi manifestavano "segni evidenti dell’aggressione" .

Una nuova "piaga" per la Pineta  L’attacco del blastofago distruttore

Una nuova "piaga" per la Pineta L’attacco del blastofago distruttore

di Martina Del Chicca

Lo chiamano “il distruttore“. E, secondo quanto rilevato dall’agronomo Michele Vernaccini di Pisa, incaricato dal Comune di Viareggio di monitorare lo stato di salute degli alberi della città, è arrivato anche nella Pineta di Levante.

Otto pini domestici, dei sedici abbattuti nel parco di fronte al collegio Colombo, sono risultati aggrediti dal “Blastofago“: una specie di coleottero che si posiziona nel podio dei più temuti insetti fitofagi, la cui presenza è dannosa e determinante nel deperimento delle pinete litoranee. "E facendo riferimento alle linee guida del Servizio Fitosanitario Regionale – scrive l’agronomo nella relazione che ha portato all’abbattimento di massa – “Questo scolitide è considerato il pericolo fitosanitario più rilevante per le pinete costiere, poiché quando i pini entrano in condizioni di stress può dar luogo ad importanti infestazioni“. E ancora "“È importante – prosegue la relazione – non sottovalutare questo insetto impedendone il pericoloso proliferare mediante rapidi abbattimenti delle piante colpite e delle piante limitrofe deperenti con contestuale allontanamento e distruzione del materiale di risulta“".

E sulla base di quanto stabilito dall’agronomo, la comandante della Polizia Municipale Iva Pagni, dirigente del settore verde pubblico, ha ordinato il taglio. Oltre alle otto piante aggredite dal “Blastofago“ – "con segni inequivocabili dell’aggressione: fori di ingresso, rosura al fusto e disseccamenti su parti consistenti della chioma" – sono stati abbattuti altri 8 pini poiché giudicati – dopo il monitoraggio svolto attraverso il metodo Vta (Visual Tree Assestment) – "secchi in piedi" e inseriti in classe di cedimento “D“. Dunque considerati senza alcuna possibilità di ripresa e a rischio crollo.

Il vuoto lasciato dai sedici pini domestici, in una Pineta che si fa sempre più rada e meno ombrosa, svuotata della sua essenza, ha riaperto il dibattito sul presente e sul futuro del verde cittadino. Che il tempo, la carenza di manutenzione e gli agenti fitosanitari – dal cancro colorato che ha distrutto il patrimonio di platani, passando per il matsucoccus, che ha fatto strage di pini marittini; fino al punteruolo rosso che ha divorato le palme e al blastofago distruttore – hanno lentamente, ma inesorabilmente, impoverito.