FRANCESCA NAVARI
Cronaca

"Un cuore forte". Va avanti lo screening

Entra nel vivo, con l’avvio ufficiale della fase di monitoraggio, “Un Cuore Forte” progetto di prevenzione e promozione della salute,...

Entra nel vivo, con l’avvio ufficiale della fase di monitoraggio, “Un Cuore Forte” progetto di prevenzione e promozione della salute,...

Entra nel vivo, con l’avvio ufficiale della fase di monitoraggio, “Un Cuore Forte” progetto di prevenzione e promozione della salute,...

Entra nel vivo, con l’avvio ufficiale della fase di monitoraggio, “Un Cuore Forte” progetto di prevenzione e promozione della salute, modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, professionisti della salute e comunità locale. Promossa dal consigliere comunale alle politiche sociali e salute, dottor Duilio Maggi, medico di famiglia, col supporto e il patrocinio del Comune e in collaborazione con Ars Medica – Cooperativa Sanitaria della Versilia – l’iniziativa, presentata ufficialmente il 30 maggio 2024, vuole identificare i principali fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione residente. "I risultati emersi dalle analisi preliminari hanno già fornito indicazioni significative – dichiara Maggi – e confermano la validità del percorso intrapreso. Invito tutti coloro che riceveranno la comunicazione nei prossimi mesi a rispondere prontamente, così da consentire al progetto di proseguire con efficienza. La partecipazione dei cittadini è ciò che rende Un Cuore Forte uno strumento concreto di prevenzione e promozione della salute". Il progetto, sostenuto dalla Casa di Cura San Camillo Hospital e dalla Società Mutuo Soccorso, è rivolto a 400 residenti, tra i 45 e i 69 anni, senza precedenti episodi cardiovascolari: si sviluppa su un arco temporale di 30 mesi e prevede due cicli di screening gratuiti per ciascun partecipante, comprensivi di analisi del sangue, visita cardiologica specialistica con Ecg ed ecocardiogramma, e colloqui personalizzati. I dati, in forma anonima, vanno in un database validato. "Un Cuore Forte rappresenta un modello virtuoso – conclude Maggi – di collaborazione tra enti pubblici, professionisti della salute e comunità locale. La medicina del territorio può fare rete e costruire percorsi efficaci, accessibili e gratuiti di prevenzione"