Ucciso un altro gatto. Vittima dell’alta velocità

Emergenza in via Montiscendi. Il comitato Strettoia alza la voce. "Pericoloso anche per i pedoni,. ci vogliono i dissuasori".

Ucciso un altro gatto. Vittima dell’alta velocità

Ucciso un altro gatto. Vittima dell’alta velocità

Altro che Aurelia: i gatti durano molto di meno in via Montiscendi. A ribaltare il celebre detto sono i numeri di ciò che da tempo sta avvenendo nel lungo tratto compreso tra il cimitero di Strettoia e la linea ferroviaria, dove pochi giorni fa ci ha lasciato le penne l’ennesimo micio, investito da una delle solite macchine che sfrecciano a velocità inaudita. Non è dato sapere se il povero gattino fosse un randagio o di proprietà, ma il discorso non cambia: nonostante il limite di velocità a 40 all’ora in molti non lo osservano e "camminano come dannati", come ha detto una residente sfogando la propria rabbia.

Ricordando, in proposito, come l’anno scorso sia terminato con una media di almeno un gatto investito mortalmente ogni mese. Alcuni mesi fa è stata firmata anche una petizione con la richiesta di dossi artificiali o comunque un dispositivo che disincentivi quegli automobilisti, ma la mobilitazione non ha avuto gli esiti sperati. Ci riprova, allora, Diego Pelucchini, presidente del comitato Strettoia. "Il tratto più critico – spiega – è quello molto lungo che va dal cimitero della frazione fino alla linea ferroviaria. È un tratto in discesa verso mare e con un rettilineo che invita a pigiare sull’acceleratore, anche perché non esistono zone di rallentamento, a parte ogni tanto la presenza di macchine in sosta che constringono a frenare, essendo la strada a doppio senso. Una situazione molto pericoloso non solo per gatti e cani ma anche per le persone, come quelle che escono dai cancelli delle case. Il Comune non ha mai attivato il dispositivo che rileva la velocità, né installato dissuasori come le strisce sonore, eppure il problema c’è ed è serio".

d.m.