DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Musica oltre l’orario consentito. Bistrot stangato per tre giorni

Il sindaco Murzi con apposita ordinanza ha imposto il silenzio al locale. Le prime violazioni nel 2024

Agenti della polizia municipale durante i controlli in un locale (. foto d’archivio

Agenti della polizia municipale durante i controlli in un locale (. foto d’archivio

Il servizio al bancone e ai tavoli potrà continuare come sempre e senza alcun problema. Ma le casse dovranno restare mute per tre giorni, senza emettere un solo decibel, anche per non incappare in sanzioni più pesanti in caso di mancata osservanza. La stangata è contenuta nell’ordinanza firmata venerdì dal sindaco Bruno Murzi e ha colpito un noto locale sul lungomare poco più a sud rispetto al pontile. Il motivo dell’inibizione a diffondere musica, che decorrerà dal quinto giorno successivo a quello della notifica del provvedimento, è legato allo sforamento degli orari in cui è consentito, appunto, far musica.

A far scattare l’ordinanza è stata la cosiddetta recidiva in quanto la sospensione per tre giorni diventa automatica in presenza di due violazioni consecutive. Che è ciò che gli agenti della polizia municipale hanno riscontrato durante le consuete attività di controllo. Il primo episodio risale alla notte dello scorso 25 maggio, con musica irradiata dalle 2,26 alle 2,57. In quella fascia oraria, tra l’altro, era stata anche superata la soglia degli 88 decibel. Come conseguenza era scattato pertanto il verbale della polizia municipale, datato 4 giugno. Ma tre giorni prima, vale a dire il 1° giugno, c’è stato il secondo episodio risultato decisivo ai fini della stangata firmata venerdì dal primo cittadino. Quella notte, infatti, la violazione è stata commessadalle 2,24 alle 3,25. "Le due violazioni – scrive Murzi nell’ordinanza – sono emerse a seguito delle segnalazione dei superamenti di soglia registrati dal sistema di sorveglianza e trasmesse agli organi di vigilanza". E come se non bastasse, anche la notte del 1° giugno era stata sforata la soglia degli 88 decibel.

Lex dura sed lex, dicevano i latini. In questo caso a dettare legge è l’ordinanza dello scorso 21 febbrario, in base alla quale "all’accertamento della seconda violazione della stessa natura, oltre all’applicazione della sanzione pecuniaria, al trasgressore viene applicata la sanzione

accessoria consistente nell’inibizione a diffondere musica fino a 5 giorni consecutivi decorrenti dal quinto giorno successivo a quello della notifica del provvedimento di inibizione". Da qui la decisione di firmare l’ordinanza, "essendo le prime violazioni della stagione 2025 – termina infine il documento – ma avendo il gestore già commesso violazioni nel 2024 anche con accertamenti da parte di Arpat".