SERENA PUOSI
Cronaca

La Piccola. Gerusalemme

Ci sono luoghi che sembrano sfidare le leggi del mondo e Pitigliano, in provincia di Grosseto, è uno di questi....

L’antico borgo di Pitigliano

L’antico borgo di Pitigliano

Ci sono luoghi che sembrano sfidare le leggi del mondo e Pitigliano, in provincia di Grosseto, è uno di questi. Mentre ci si avvicina in macchina, il borgo emerge all’improvviso dalle curve morbide della Maremma toscana, aggrappato a uno sperone di tufo, come se la pietra e l’architettura si fossero fuse in un unico soggetto color ocra, con le case tese a toccare il cielo.

Questo piccolo miracolo urbanistico in armonia con il paesaggio ci offre uno scorcio da cartolina fin da lontano, ma è solo avvicinandosi che se ne apprezzano i dettagli: l’acquedotto mediceo e i suoi archi che sembrano sospesi, i campanili che sovrastano il resto delle costruzioni.

Il centro storico si raggiunge attraversando piazza Petruccioli, dove si trova la porta d’ingresso originale. Poco più avanti sorge la Fortezza Orsini, poderosa costruzione che fu residenza dei signori locali. Oggi ospita un museo archeologico, una pinacoteca, una ricca biblioteca e l’archivio diocesano. Da qui, affacciandosi tra gli archi dell’acquedotto, si gode di una delle più belle vedute sulla vallata sottostante.

Continuando a camminare per i vicoli del borgo si capisce da cosa derivi l’appellativo di "Piccola Gerusalemme" con cui è conosciuta Pitigliano: a partire dal XVI secolo, infatti, la città accolse una fiorente comunità ebraica, offrendo rifugio e libertà in seguito all’emanazione di leggi e decreti restrittivi. Il quartiere o ghetto ebraico, sapientemente scavato nel tufo, è oggi un percorso museale toccante, che include la Sinagoga del 1598, il Museo della Cultura Ebraica, il forno per il pane azzimo in funzione fino al 1939, la macelleria kasher, una vasca per il bagno rituale, la conceria e una cantina.

Proseguendo la passeggiata, non mancano scorci suggestivi in ogni angolo del borgo, tra vicoli ombrosi, artigiani locali e botteghe che vendono prodotti tipici come il bianco di Pitigliano – fra i primi a fregiarsi della denominazione DOC – o lo sfratto, dolce simbolo della comunità ebraica preparato con una sottile sfoglia di farina, uova, zucchero, burro e spezie, e un ripieno di miele, noci, noce moscata e scorze di agrumi.

Non distanti dal paese, le affascinanti vie cave sono dei corridoi con pareti alte fino a 20 metri scavati nella roccia tufacea realizzati dalla civiltà etrusca, un modo perfetto per concludere il viaggio a contatto con la natura.