Tutti ct a parole. Ma l’alternativa chiede progetti

L'articolo analizza la propensione degli italiani al disfattismo, citando Giorgio Gaber e riflettendo sul carattere nazionale che sembra resistere al cambiamento.

Oggi, no. Domani forse, ma dopodomani... ancora no. Giorgio Gaber lo cantava, a proposito della rivoluzione in “Qualcuno era comunista“. E il signor G., con il suo paroliere Sandro Luporini, tra una voluta di fumo e l’altra, conosceva a fondo il carattere degli italiani. Che poi non muta mai. Non per nulla c’è una massima che ricorre nella nostra storia secondo la quale "governare gli italiani non è difficile, è inutile". E, sebbene non sia possibile attribuirla a qualcuno di certo (c’è chi dice Giovanni Giolitti, chi Benito Mussolini e altri ancora Winston Churchill) sta di certo che tratteggia quella propensione, tutta italica, al disfattismo.