REDAZIONE VIAREGGIO

Trovato un esemplare di "bottone blu" nel mare di Viareggio

Avvistato nel mare di Viareggio un esemplare di "bottone blu". A segnarlo è un nostro lettore che ci ha voluto...

Avvistato nel mare di Viareggio un esemplare di "bottone blu". A segnarlo è un nostro lettore che ci ha voluto...

Avvistato nel mare di Viareggio un esemplare di "bottone blu". A segnarlo è un nostro lettore che ci ha voluto...

Avvistato nel mare di Viareggio un esemplare di "bottone blu". A segnarlo è un nostro lettore che ci ha voluto raccontare "un fatto curioso, ma al tempo stesso significativo, che mi è capitato recentemente durante una giornata al mare a Viareggio".

"Ho trovato in acqua – prosegue il lettore – un piccolo organismo galleggiante di colore blu acceso, simile a una medusa ma con una forma perfettamente circolare. Dopo alcune ricerche ho scoperto che si tratta della Porpita porpita, comunemente conosciuta come “bottone blu”, una creatura marina che solitamente si trova nelle acque tropicali".

E quello che apparentemente può sembrare un singolo individuo, in realtà è un idrozoo coloniale della famiglia Porpitidae. In pratica una colonia di polipi (zoidi) che si organizzano formando una struttura rotondeggiante, chitinosa, chiamata pneumatoforo, di pochi centimetri di diametro. La straordinarietà di questo organo è quella di esser fatto da piccolissime camere d’aria collegate tra di loro che incamerano e rilasciano aria in modo da poter far affondare o galleggiare l’animale. Intorno al disco si possono ammirare i tentacoli blu dei polipi, armati di nematocisti, piccole cellule che contengono dardi urticanti. Anche il "bottone blu" attacca le prede che stordisce con un veleno ben poco urticante per l’uomo ma sufficiente ad uccidere i piccoli animali planctonici di cui si nutre".

"Vedere questo esemplare – prosegue il nostro lettore – mi ha colpito. È un evento raro, ma che negli ultimi anni sta diventando meno eccezionale. Il riscaldamento delle acque e il cambiamento delle correnti marine, dovuti al cambiamento climatico, stanno portando sempre più specie ‘esotiche’ lungo le nostre coste. Penso sia importante raccontare anche questi piccoli episodi, che sono segnali chiari dei cambiamenti in atto. La natura ci parla, e forse dovremmo ascoltarla un po’ di più".