Tra dedizione, sudore e sacrificio. Le lezioni dei maestri internazionali

Dal 10 al 15 giugno al Principino si terranno masterclass di docenti delle accademie più prestigiose del mondo

Tra dedizione, sudore e sacrificio. Le lezioni dei maestri internazionali

Tra dedizione, sudore e sacrificio. Le lezioni dei maestri internazionali

Saranno cinque giorni intensi, di fatica, sudore e apprendimento, quelle dedicate, all’interno del Festival della Danza, alle lezioni di prestigiosi coreografi e danzatori. Tecnica classica, repertorio, tecnica contemporanea e laboratori coreografici in stile neoclassico e contemporaneo saranno dedicati agli allievi sopra gli 11 anni.

Da lunedì 10 a sabato 15 giugno le sale del Principino Eventi si animeranno dello spirito e dei movimenti di docenti provenienti dalle realtà coreutiche accademiche internazionali più rinomate, come l’European School of Ballet di Amsterdam, la Joffrey Ballet School di New York e la Rambert di Londra.

A fianco dello stesso direttore artistico Volpintesta, la Maestra Cristina Saso, anche talent scout per l’European, che, insieme ad Attila Csiki della Joffrey ed Hanna Kidd della Rambert, specializzata in tecnica contemporanea, consegneranno le borse di studio. Ma non solo. A tenere le lezioni saranno anche l’etoile Sabrina Brazzo, il Maestro russo Vladimir Derevianko, il ballerino Gianluca Lanzillotta e i danzatori e coreografi Sasha Riva e Simone Repele che, inoltre, lavoreranno insieme ai ragazzi ad una composizione, ispirata all’elegia pucciniana “Crisantemi“, eseguita durante la cena di gala.

"Un’opportunità in più per ravvivare la città, ma soprattutto per gli allievi e i ragazzi. - afferma Andrea Volpintesta - A questo scopo, ci sarà anche Francesco Menegatti, figlio di Carla Fracci, per raccontarci l’aspetto familiare della ballerine. E, soprattutto, cercherò di portare sul palco due diplomati dell’Accademia di Roma, perché trovo importante che gli allievi e le allieve vedano cosa c’è in fondo ad un percorso di studio, fatto con passione e professione".

Un’occasione unica, dunque, per moltissime danzatrici, e danzatori, che sognano di diventare, in un futuro prossimo, ballerine e ballerini professionisti. Come Martina, allieva di Annalisa Lombardi di DanzArte, che danza dall’età di 3 anni, quando la mamma la trascinò in sala prove, e che, da quel momento ad adesso, che di anni ne ha 13, non hai mai pensato di abbandonare le scarpette. O l’ amica e compagna al suo fianco che, attraversando casa sulle punte dei piedi, ha scoperto il suo amore per il ballo.

Dedizione, passione, educazione, sono tutti elementi che sembrano scorrere nelle parole, così come nei movimenti eleganti e studiati, di quelle piccole ballerine che vedono, nella danza, il loro futuro. Una danza che, dice Volpintesta, "può essere rivelazione, disciplina, mentalità e responsabilità. Chi fa danza e chi vuole diventare ballerino ha un posto speciale: siamo essere speciali. So cosa significa e, per questo, auguro loro un futuro fatto per i loro sogni".

Gaia Parrini