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Strettoia in lutto per Filù Dinamica da ricostruire

Deve ancora esser fatta chiarezza sull’incidente del 35enne operaio Henraux. Sconvolto l’intero comitato della frazione: "Era un giovane fantastico"

Un malore o un’improvvisa distrazione? Deve essere fatta luce sulla causa della morte di Filippo Ulivi, il giovane di 35 anni che domenica intorno alle 21,30 è caduto dal suo scooter in via della Chiesa a Strettoia riportando un grave trauma cranico. Il magistrato non ha ancora disposto il nulla osta per i funerali: la salma infatti è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se affidarsi alle perizie della polizia stradale intervenuta per i rilievi o se disporre l’autopsia. Solo a quel punto potrà essere allestita la veglia alla casa funeraria La Piramide (di fianco al pronto soccorso) e poi fissati i funerali. L’intera comunità di Strettoia da ieri è straziata dal dolore: Filippo Ulivi, detto Filù, operaio rifinitore alla Henraux di Querceta, era un ragazzo bello, sportivo e innamorato della vita.

Un giovane della frazione, nato e cresciuto nella compagnia della piazza della chiesa: prima è vissuto con babbo Paolo, ex muratore e attualmente impegnato in lavori come giardiniere, mamma Nadia Bertozzi e la sorella Margherita. Poi il forte legame con la compagna Simona Silvestri, con la quale conviveva in via Casone, avendo creato una solida famiglia anche con la di lei figlia, Alice. "Era un vulcano – lo ricordano gli amici – pieno di energia, generoso e rispettoso. Proveniva da una famiglia umile e di grandi lavoratori. Amava la pesca in ogni sua forma: a volte partiva con la canna, altre volte con la rete ma quello era uno dei suoi tanti hobby. Come la musica del resto, dato che Filippo era un abilissimo batterista e conoscitore dei repertori rock & blues".

Il comitato di Strettoia ieri ha diramato un messaggio di cordoglio: "Un grave lutto ha colpito la nostra comunità strettoiese. Filippo Ulivi per tutti noi ora e sempre Filù, ci ha lasciato per un tragico destino. Era cresciuto nel cuore della frazione, ragazzo gentile, garbato, allegro e frizzante, come i suoi capelli. Uno spirito innato di simpatia e libertà. Filù lascia un vuoto incolmabile ed in questo momento anche le parole non sono in grado di esprimere il nostro più profondo sentimento di cordoglio e di vicinanza alla famiglia e alla compagna Simona".

Domenica sera Filippo era stato a trovare uno dei tanti amici della comitiva di Strettoia, poi la decisione di tornare a casa, prima che scattasse il coprifuoco. A quel punto si apre un capitolo tutto da ricostruire: l’incidente a poche centinaia di metri da casa, la caduta, l’intervento di automedica e un’ambulanza della Croce Bianca di Querceta e la corsa disperata al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Qui, il cuore di quel ragazzo biondo dal fisico scolpito e dai mille interessi, ha ceduto.

Francesca Navari