
Controlli 'zona rossa'
Versilia, 16 novembre 2020 - Spesa alimentare e lavoro restano le due priorità assolute del secondo lockdown, visto che la zona rossa è quasi lo stesso blocco vissuto a primavera. Soprattutto per chi, nel commercio e nell’artigianato, si trova di nuovo a chiudere bottega. Nei guai anche i dipenti di questi settori, e i lavoratori in generale che ancora non si sono ripresi dalla prima chiusura. Per questi, ma per tutti, diventa sempre più essenziale fare spesa dove si spende meno. Senza bisogno di certificare la propria condizione finanziaria, o lasciare a qualche divisa l’incombenza aleatoria di stabilire l’interesse economico del singolo. Perché mai anche un benestante deve pagare un bene di necessità più di quanto gli consente il libero mercato? Una simile costrizione assomiglierebbe molto a una speculazione sulle disgrazie. Per fortuna il Governo, sul sito di Palazzo Chigi, ha chiarito che la convenienza economica giustifica l’uscita dal proprio territorio comunale per comprare alimentri dove costano meno. Tra i primi ad accorgersene c’è stato il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, che aveva sollevato la questione dei fortemarmini che a rigor di legge non potrebbero andare all’Unieuro di Querceta, dove erano stati multati già la scorsa primavera: sanzioni poi annullate spontaneamente dai vigili urbani di Seravezza. Ecco la risposta alle domande precompilate della sezione Faq (frequently asked question) del sito di Palazzo Chigi, www-governo.it: "Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati". Quindi il motivo economico va scritto nell’autocertificazione, punto e basta: il Governo afferma che è sufficiente descrivere l’interesse al risparmio, senza umilianti dichiarazioni sul proprio stato di necessità. Questo aspetto aleggiava nel documento diffuso ieri dai sindaci versiliesi riuniti in videoconferenza: secondo loro l’uscita dal Comuneper acquisti in un discount doveva essere giustificata dalla condizione economica. Questione peraltro già messa in dubbio dal comando di vigili di Seravezza, in termini di dimostrazione dello stato di necessità . Ecco, il governo ha stabilito l’interpretione della norma: per uscire dal Comune a fare acquisti vale non solo la mancanza in loco di un supermercato (vedi Strettoia), ma anche la maggiore convenienza di una struttura presente in un Comune confinante. Sempre che questa interporetazione venga rispettata da tutte le forze dell’ordine. Perché siamo nel Paese degli azzeccagarbugli, dove vige il paradosso della burocrazia tanto caro ai politologi: "Creare problemi per vendere soluzioni". b.n.