
Il ristorante O sole mio di Viareggio
Viareggio 24 dicembre 2017 - Una cena di Natale per i meno fortunati. Anche quest’anno domani sera chi vorrà potrà andare al ristorante pizzeria «O’ Sole mio» di via Mazzini per avere un pasto dare completamente gratuito. E’ IL grande cuore di Napoli, dei napoletani che fratelli Pasquale e Alfonso Ascione hanno portato fino in Versilia. Il loro pensiero è per quelle persone ai margini di questa società consumista, ai senzatetto, a chi è in difficoltà. «L’anno scorso abbiamo accolto settanta persone – racconta Alfonso – e quello che è avanzato l’abbiamo portato a chi dorme alla stazione, al mercato e in Passeggiata. Perché tanti si vergognano. E anche quest’anno siamo pronti ad ospitare 150 persone». L’iniziativa è nata proprio a Napoli, dove gli Ascione lavoravano nel mondo della ristorazione, prima di stabilirsi a Viareggio. Erano gli anni ’90 quando vennero in vacanza in città, e decisero poi di stabilirsi in Versilia. «Viareggio ci è piaciuta subito, perché c’è il mare. E un napoletano non può vivere senza il mare. Prendemmo in gestione un bar in uno stabilimento balneare e poi abbiamo aperto O’ Sole Mio». Dove lunedì sera prepareranno il cenone per gli indigenti: dal cuscus con verdure e pollo alle lasagne, dal pollo con patate fino all’agnello e al dolce. Un cenone coi fiocchi per regalare un momento di compagnia a chi è in difficoltà. L’iniziativa benefica è giunta al 12° anno di vita, ed è sempre più partecipata. «Più gente viene e più siamo contenti – dicono i due fratelli Ascioni – e vorremmo fare ancora di più per aiutare gli altri in difficoltà. E’ una cosa che ci siamo sempre sentiti dentro e l’affetto della gente, che passa a ringraziarci, ci rende felici. Purtroppo notiamo che in città sta aumentando la povertà». O’ sole mio è balzato gli onori delle cronache negli anni 2000 per aver vinto un concorso per la migliore pizza della Versilia, un via di mezzo tra la napoletana con il cornicione e la viareggina più croccante, che incontra il gusto dei toscani. Lunedì sera la pizza non ci sarà, ma ci saranno altre prelibatezze, brindisi e un po’ di felicità per chi ne ha bisogno. Anche se le previsioni danno pioggia, nella stanze scaldate dal calore dei fornelli di un locale in via Mazzini qualcuno potrà cantare sorridendo per almeno un giorno alla vita le strofe più celebri della canzone da cui il locale dei fratelli Ascione prende il nome.