
"La scuola riparte bene, ma non benissimo". A fare il punto della situazione sull’avvio del nuovo anno scolastico che, lo ricordiamo, inizierà per gli studenti toscani giovedì prossimo, il 15 settembre, è Donatella Buonriposi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale che commenta: "La scuola riparte bene soprattutto se ci riferiamo al discorso della pandemia perché si ricomincia in presenza e con meno restrizioni anche se, va segnalato, che negli anni precedenti siamo sempre riusciti a partire nei tempi previsti e con tutte le accortezze del caso. Per quanto riguarda l’organico abbiamo assegnato mille e cinquecento supplenti alle scuole. Dunque il 95 per cento delle cattedre sono coperte. Ad oggi, però, circa il 30 per cento della scuola è formata da supplenti e non sarà possibile garantire la continuità. La scuola di oggi infatti è nelle mani di un algoritmo che sceglie la destinazione dei docenti sulle cattedre vacanti. Sicuramente, da una parte, evita i ritardi nell’ assegnazioni degli insegnanti, ma dall’altra parte agisce con errori e senza tenere conto della continuità didattica". In sostanza, è bene ribadirlo, oggi gli incarichi vengono attribuiti tramite una procedura informatizzata che elabora le domande partendo dai requisiti richiesti, dalla graduatoria e dalle preferenze indicate dagli insegnanti".
"Anche la scuola – prosegue Buonriposi – è diventata preda della ideologia tecnocratica e si pretende sempre di più una soluzione tecnologica, dimenticando, forse, che non tutto può essere risolto con un click, specialmente quando a farne le spese poi sono gli studenti. La drammaticità dell’algoritmo riguarda soprattutto gli studenti con handicap. Sono giorni che arrivano moltissime telefonate al mio ufficio da famiglie a dir poco angosciate perché ai loro figli hanno cambiato l’insegnante di sostegno. Si tratta di bambini e ragazzi che hanno gravi problemi, in modo particolare sono autistici che avevano trovato un docente di cui si fidavano e con il quale riuscivano a lavorare bene. È così: nel 99 per cento dei casi diventa impossibile mantenere lo stesso insegnante. Colpa dell’algoritmo. Prima della pandemia gli incarichi venivano assegnati direttamente in ufficio e nel caso di un trasferimento era facile assegnare la cattedra a qualche altro insegnate, certamente i tempi erano più lunghi e a volte si arrivava anche fino a Natale prima di aver messo apposto tutte le cattedre. Adesso le tempistiche sono decisamente più brevi, ma con problematiche più gravi. È per questo che voglio lanciare un appello al Miur: deve essere un principio salvaguardare la continuità didattica per tutti gli alunni, ma soprattutto per quelli che hanno problemi di handicap. Mi faccio portavoce di tutte le famiglie in preda a queste difficoltà e al Ministero chiedo di poter lasciare la facoltà di assegnare le cattedre in continuità agli uffici territoriali, almeno nel caso dei docenti di sostegno e sulla base di 3 condizioni: la richiesta da parte del dirigente scolastico, dell’insegnante e della famiglia".
Eleonora Prayer