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Si allunga la fila alla mensa dei poveri "E un solo dormitorio non basta più"

Padre Elzeario: "Ad ogni servizio offriamo fino a 35 pasti, per lo più a persone che non hanno un tetto". E per la notte la Croce Verde propone l’apertura della Torretta alla stazione: "Ci sono già brandine e servizi"

Ogni giorno la mensa dei poveri della chiesa di San Francesco serve a pranzo tra i 30 e i 35 pasti, per lo più ai senza tetto. "Se i posti nel dormitorio della Misericordia sono la metà, dove dormono le altre persone in queste notti gelate?" Alla domanda che il parroco di Sant’Antonio, Padre Elzeario, ha posto durante l’assemblea aperta sul tema della povertà, organizzata da Spazio Progressista, c’è una sola risposta: dormono in strada. "Un dormitorio non basta – dice la presidente dell’associazione di via Garibaldi, Carla Vivoli -. Per affrontare questa emergenza abbiamo provato a proporre all’amministrazione di organizzarne uno negli spazi della Torretta della protezione civile, dietro la stazione, che ha già brandine e servizi predisposti. Ma l’idea non è stata accolta".

E questa è sola la punta dell’iceberg. Che la povertà, anche se non estrema, sia in crescita e meriti risposte concrete lo testimonia il rapporto annuale della Caritas: "Nel 2021 in Versilia 522 persone si sono presentate agli sportelli di ascolto, per la prima volta dopo dieci anni – ha spiegato il Don Andrea Giuli, referente provinciale - più delle metà sono famiglie italiane". Famiglie che, come racconta l’insegnante Elena Tozzi, anche in questi giorni freddi mandano i figli a scuola "con il giubbino leggero e la maglia di cotone perché – dice – evidentemente non possono permettersi di rinnovare il guardaroba invernale".

Quelle ascoltate durante l’assemblea promossa da Spazio Progressista nella sala della Croce Verde sono storie di persone che sopravvivono, raccolte ogni giorno dai volontari che operano ai margini e che vorrebbero portare l’assistenza sociale al centro dell’agenda politica.

"Un incontro che – ha spiegato il presidente dell’associazione Tiziano Nicoletti – non ha la presunzione di essere risolutivo. Ma vuole contribuire a trovare la strada per costruire quella rete che serva da bussola a chi, nella vita, capita di perdersi". Per una separazione, una malattia, un licenziamento, un crisi. Una rete che sia forte, come un abbraccio.

E rete è stata la parola chiave, ricorrente, utilizzata da tutte le associazioni che hanno partecipato all’incontro. Alla tessitura di una rete del volontariato sta lavorando il gruppo sociale della Croce Verde.

"Seguendo l’esperienza già avviata a Brescia, dove il volontariato, i servizi sociali e l’Asl – spiega il Ferruccio Puccinelli – insieme si impegnano per prevenire il peggioramento di una fragilità socio sanitaria. Preoccupandosi di chi ha bisogno; consegnandogli la spesa a domicilio, ritirando le ricette, controllando l’assunzione dei farmaci,

occupandosi di eliminare i rifiuti domestici, di fare insieme una

passeggiata... E’ così che si può e si deve prevenire la fragilità: preoccupandosi della persona. Perché di fragilità si muore e si muore male. A piccoli passi – ha concluso – noi ci auguriamo di poter realizzare questo progetto". Anche di questo la Croce Verde avrebbe voluto dialogare con l’amministrazione, "ma il tavolo sociale si è riunito una volta, e mai più" conclude Vivoli.