
Oggi ultima recita della Bohème. Domani c’è la prima di Madama Butterfly
Doppio appuntamento oggi al Festival Puccini. Si inizia alle 19 con l’inaugurazione della mostra "…a riveder le stelle. Pietro Cascella tra scultura, scenografia e memori del teatro". A seguire alle 21.15 la terza e ultima recita della Bohème, affidata per Rodolfo e Mimì a due voci in ascesa e toscane come quelle del tenore fiorentino Carlo Raffaelli e del soprano di Pietrasanta Maria Novella Malfatti. Domani invece alle 21.15 al Gran Teatro Puccini andrà in scena Madama Butterfly. Il 71° Festival si arricchisce così di una nuova ‘prima’ e di nuove grandi voci e ripropone la regia del 2020 di Manu Lalli, che firma anche scene e costumi. "Il pubblico ha accolto male ‘Butterfly’. Io però sono tranquillo nella mia coscienza d’artista". Così Puccini scriveva nel febbraio del 1904, all’indomani del clamoroso fiasco della prima al Teatro alla Scala di Milano. Dunque, addolorato e deluso, la rimaneggiò: "Possono dire ciò che vogliono, ma non riusciranno a seppellirmi né ad ammazzare la mia ‘Butterfly’, la quale risorgerà viva e sana più di prima. E giuro a Dio e agli angeli suoi che è l’opera mia più sentita e più sinceramente scritta, e farà inghiottire il verde spurgo ai denigratori d’oggi". Così, appena pochi mesi dopo, la triste storia della dolcissima geisha divenne uno dei titoli più amati di sempre. Puccini aveva studiato il Giappone in tutti i suoi aspetti culturali: la musica, il teatro, le consuetudini.La cultura orientale era di moda e il libretto, che Illica e Giacosa trassero dal dramma di David Belasco, rappresenta un tragico scontro culturale tra due mondi, Oriente e Occidente. Un allestimento essenziale ma fortemente simbolico, ispirato al teatro di figura e alle arti visive orientali. L’impianto visivo esalta la dimensione rituale e tragica della vicenda dell’adolescente giapponese innamorata di un marinaio statunitense, con una forte attenzione all’interiorità dei personaggi e un uso schiettamente teatrale della luce e del colore. La direzione musicale è affidata a Francesco Ivan Ciampa (che sostituisce l’indisposto Antonino Fogliani). Il soprano Maria Agresta, una delle stelle del firmamento della lirica, sarà Cio-Cio San. Accanto a lei, dopo l’esperienza dello scorso anno, torna il giovane tenore Vincenzo Costanzo nel ruolo di Pinkerton, da lui affrontato più di 300 volte in tutti i migliori teatri del mondo. Non da meno le altre voci: il mezzosoprano Chiara Mogini sarà Suzuki e il baritono Luca Micheletti, cantante, attore e regista, per la prima volta a Torre del Lago, sarà Sharpless. Negli altri ruoli Francesca Paoletti (Kate Pinkerton), Nicola Pamio (Goro), Manuel Pierattelli (Yamadori), Andrea Tabili (Bonzo), Francesco Auriemma (Yakusidé), Roberto Rabasco (Il commissario imperiale), Francesco Lombardi (L’ufficiale del registro), Maria Salvini (La madre), Claudia Belluomini (La zia), Irene Celle (La cugina) e Valentin Dall’Amico Brambach (Dolore). L’opera sarà replicata sabato 23.Chiara Caselli