
"Scacco" al rubinetto della droga. Così i clan riforniscono la Versilia
"Scacco" alla grande distribuzione di eroina. Ieri, un blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Perugia ha permesso di sgominare uno "hub" da cui, secondo le indagini, la malavita organizzata riforniva di droga ben quattro regioni italiane, tra cui la Toscana. Il lavoro dei militari ha consentito di ricostruire con precisione il modo in cui l’eroina viaggiava dagli stoccaggi perugini alle piazze dello spaccio di mezza Italia, tra cui verosimilmente quelle versiliesi e viareggine.
Al centro dei traffici ci sarebbe una sinergia tra la mafia nigeriana e il clan dei Casalesi. La droga viaggiava dal cuore pulsante dello smercio ai capillari più lontani nei modi più disparati e fantasiosi: in base alle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando di Perugia, su coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, dalla base del centro storico perugino partivano in continuazione corrieri con la "merce" nascosta negli pneumatici delle auto, nei fustini del detersivo o nelle confezioni di succo di frutta. Senza dimenticare i ’soliti’ "corrieri ovulatori", che viaggiano dopo aver ingerito enormi quantitativi di sostanze stupefacenti adeguatamente protette negli "ovuli". Uno di questi personaggi è stato fermato dai carabinieri con ben 42 ovuli nella pancia, per un totale di circa mezzo chilo di eroina.
Grazie a questi accorgimenti, la droga riusciva a essere consegnata ai centri ’periferici’, per poi andare a rifornire i piccoli spacciatori di zona. L’attività dei carabinieri e della Direzione antimafia ha portato al sequestro di ben 250 chili di eroina stoccata nella sola Perugia, per un volume d’affari stimato di circa 15 milioni di euro. Contestualmente, il gip del capoluogo umbro ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per 24 persone, alle quali viene contestata l’associazione per delinquere finalzzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le 24 misure disposte dal giudice sono state eseguite tutte, a eccezione di quattro casi per i quali sono in corso le ricerche dei protagonisti.
A gestire il commercio illegale, in base alle risultanze delle indagini, sarebbe stata un’associazione criminale di matrice nigeriana, legata a esponenti della criminalità organizzata campana. Nello specifico, a gestire il settore per la parte italiana sarebbe stato un soggetto di spicco del clan dei Casalesi, già rinchiuso a Santa Maria Capua Vetere per estorsione, al quale il provvedimento di custodia cautelare è stato notificato direttamente in carcere.
La spallata data alla criminalità organizzata è il risultato di una lunga attività d’indagine che aveva prodotto i primi risultati già nel 2022, con il sequestro di 24 chili di eroina, di un milione e 590mila euro in contanti e con l’emissione di 45 provvedimenti cautelari. Ma da dove veniva tutta questa eroina che la criminalità stoccava a Perugia, in un’abitazione del centro città, per poi essere smerciata in tutto il centro Italia? La pista principale conduca al Nord Europa, dove la struttura italo-nigeriana procacciava vari tipi di sostanze stupefacenti. Per verificare la qualità del prodotto importato, la malavita avrebbe avuto a disposizione addirittura un chimico, sulla scia dell’acclamata serie "Breaking Bad". Solo che questa non è finzione, ma una dura realtà che portava, ogni giorno, al rifornimento di decine e decine di pusher.