
Il possibile acquisto del titolo sportivo dal GhiviBorgo infiamma la piazza. Un coro unanime: "Se è un progetto lecito, perché non usufruirne?". La voglia di disputare un campionato in linea con la storia e la tradizione.
Pur nella poca comprensione di quelle che sono le regole, il tifo viareggino è, quasi plebisciratamente, a favore della possibile iscrizione in serie D tramite l’accordo. La notizia ha risvegliato i tifosi, intristiti da un’ultima stagione deludente e quanto mai vogliosi di ritornare in quella categoria, la serie D per l’appunto, habitat naturale di una piazza, anche se ripetutamente ferita, ma comunque storica come Viareggio.
Plaude al progetto bianconero il tifoso numero 1 dei bianconeri, quel Maurizio Mei che, anche in solitaria, ha letteralmente girato lo Stivale, quando il Viareggio era in Lega Pro o in serie D: "Spero la cosa vada in porto. Non ho capito bene in che modo, ma mi auguro veramente che il Viareggio possa usufruire di questa possibilità. Del resto anche la Pistoiese recentemente ha preso il titolo dell’Aglianese, senza dimenticare che la Spal ha raggiunto la serie A grazie al titolo della Giacomense. Inoltre noi stessi abbiamo usufruito, seppur in maniera diversa di regole ad hoc. Quindi non vedo perché fare i moralisti, quando non l’abbiamo fatto prima".
Dello stesso parere anche Stefano Biosa, presidente del Viareggio Club Marco Fornaciari. "Da quello che ho capito - spiega - non sarà una cessione del titolo, cosa non consentita, ma una fusione. Quindi Viareggio e Ghiviborgo si daranno un nome ed una nuova sede sociale, poi è chiaro che i lucchesi si faranno da parte e che giocheremo a Viareggio. Comunque, questa possibilità ci dà l’opportunit di vincere, di fatto, il 4° campionato consecutivo, senza dimenticare che l’Eccellenza del prossimo anno andrebbe vinta e non sarebbe così semplice farlo".
Oltre che storico tifoso, Andrea Pieraccini,, è stato anche un dirigente del Viareggio 2014: "Se è vero, allora si tratta di una fusione, formalmente. Dato che non è possibile trasferire titoli sportivi tra società di comuni diversi, lo strumento è quello. In questo caso l’ escamotage consente alla nuova società di acquisire il titolo sportivo più importante e di scegliere il campo di gioco più idoneo. Se non ricordo male l’articolo del regolamento delle Noif è il 52: se acquisisci il titolo, la matricola resta quella del Ghiviborgo. Sono più perplesso sul fatto che il Viareggio possa cedere la sua alla Lunigiana-Pontremolese".
Anche Andrea Becagli sostiene la possibile iniziativa della società bianconera: "È una cosa lecita, consentita del regolamento, allora sfruttiamola. Salire un’altra categoria sarebbe importante per il brand Viareggio e creerebbe nuovo entusiasmo, dato che troveremmo piazze blasonate lungo la nostra strada".
E i tifosi più accesi che dicono? "Non siamo ipocriti - premette Samuele Di Mare -, chi non sfrutterebbe una situazione del genere? Se il Viareggio conquista, anche senza meriti sportivi, un campionato migliore non può dispiacere. Certo vincere sul campo fa tutto un altro effetto, ma adesso dobbiamo riprenderci il tempo perso nelle categorie amatoriali. Abbiamo tutti voglia di calcio vero, e lo vogliamo dimostrare in uno stadio nuovo, che dovrà farci da casa nella prossima stagione". Di Mare poi ricorda anche i giorni in cui lui fu uno dei promotori della ripartenza dalla Terza categoria: "Avevamo anche già pronto il nome: Città di Viareggio, poi arrivò il gruppo Mpsc e partimmo dalla Seconda rilevando il titolo del Viareggio 92, quindi di cosa vogliamo lamentarci?".
Ancora più netti, infine, Nicola Valenzi e Stefano Trasatti: "Abbiamo vissuto periodicamente tante di quelle amarezze, che è arrivato il momento di rifarci. Questo sistema è lecito e consentito? Allora sfruttiamolo, dimentichiamo i campetti da oratorio e torniamo ad esprimere la nostra grande passione in stadi degni di questo nome".
Sergio Iacopetti