Quei salami, acquistati con tanto entusiasmo come premio ’in natura’ della corsa amatoriale, si sono trasformati in un’odissea per il presidente di un’associazione sportiva. I dieci insaccati sono risultati infatti parte di un lotto contaminato da peste suina e quindi, su disposizione della Asl, da oltre un mese e mezzo si trovano chiusi ermeticamente nella cantina di casa di Giulio D’Angiolo, presidente della Polisportiva Azzano, che non può smaltirli. E nessuno può ritirarli "visto che il Ministero sta ancora definendo le modalità di ritiro ed eventuale distruzione".
Una storia paradossale che inizia quando D’Angiolo va in un negozio specializzato ad acquistare i 10 grossi salami a circa 250 euro da mettere in palio per la 3° edizione della Stra-Azzano, iniziativa sportiva e di beneficenza, in calendario il 22 settembre e dedicata alla memoria di Vando D’Angiolo, uno degli imprenditori del lapideo più noti.
"Mentre erano in corso i preparativi della gara podistica – racconta il presidente – vengo contattato dalla Asl che era risalita alla mia identità tramite la fattura di acquisto. Mi viene detto che i salami facevano parte di un lotto contaminato da peste suina e che avrei dovuto subito assicurarli dentro un sacco di nylon chiuso ermeticamente in attesa di ulteriori istruzioni. Erano i primi di settembre e sono tornato al negozio che già era al corrente della situazione e che con grande disponibilità mi ha dato gratuitamente altri salami per effettuare regolarmente le premiazioni della competizione. Infatti in quei giorni mi sono concentrato sulla manifestazione che non ha avuto alcun tipo di intoppo".
Agli inizi di ottobre però il presidente della Polisportiva decide di sollecitare la Asl a prendere in carico quei dieci salami ncora appesi in cantina. "Elisa Davini, del servizio igiene pubblica – racconta D’Angiolo – mi ha risposto che ’il prodotto accantonato è oggetto di misure di blocco, ritiro e distruzione su disposizione del Ministero della salute per il controllo della peste suina africana’. Peccato che abbia aggiunto non solo che ’la Asl non effettua mai alcun ritiro di alimenti’ ma anche che ’il Ministero non ha ancora definito le modalità’. Quindi mi informeranno quando avranno indicazioni più precise. Dunque quei salami, non pericolosi per l’uomo, devo tenerli in casa, non posso buttarli perchè se un animale se ne nutrisse si diffonderebbe la peste suina e ormai il responsabile della custodia sono io, individuato dalla fattura di acquisto. Ma chi ha comprato i salumi con scontrino?".
Francesca Navari