Nonostante il successo alla Corte d’Appello di Roma che ha visto il Comune soccombente, il fronte dei frazionisti si spacca sulla battaglia per gli usi civici proprio nell’imminenza della convocazione delle elezioni Asbuc imposta dal giudice. Gli avvocati che hanno difeso il diritto di eleggere l’Asbuc della Montagna di Seravezza che il Sindaco Alessandrini si sono infatti trovati nella necessità di rinunciare al mandato di assistenza legale che era stato affidato loro: i legali Pieraccini, Corfini, Manganiello hanno lasciato a fronte della decisione assunta individualmente da alcuni frazionisti di tentare la costituzione alternativa all’Asbuc di un “dominio collettivo”. "Questa decisione – spiega Sara Galleni frazionista della Montagna Seravezzina – è avvenuta nel più assoluto silenzio, senza darne alcun avviso né ai vari frazionisti interessati né agli avvocati, che ci hanno assistito. Ed ostacola di fatto l’espletamento delle azioni di tutela affidate ai nostri legali e ne impone il ritiro per rispetto della loro deontologia professionale. Tuttavia, fino a nomina dei sostituti, i legali continueranno ad espletare la propria assistenza. L’elezione dell’Asbuc inteso come organo esponenziale amministrativo e di gestione degli storici beni collettivi dei cittadini della montagna, resta l’obiettivo da realizzare. Reso possibile dall’ordinanza della Corte d’Appello di Roma. Nella mia qualità di frazionista rivolgo un appello a tutti quanti hanno a cuore il valore collettivo degli usi civici e del Monte Altissimo, affinché la triste situazione creata per iniziativa di pochi, divenga l’occasione per lavorare assieme per eleggere i rappresentanti Asbuc con spirito di unità e dando rappresentanza nel nuovo organo di gestione del territorio a tutte le frazioni interessate".
CronacaQuestione usi civici. La montagna si divide