Quelle lacrime di felicità "Ora sto finalmente bene"

Nel letto della sua camera l’anziana ritrova il ritmo della sua quotidianità "Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino, ma soprattutto mia figlia".

Quelle lacrime di felicità  "Ora sto finalmente bene"
Quelle lacrime di felicità "Ora sto finalmente bene"

Dora guarda i gatti e i gatti guardano nel sole mentre il mondo sta girando senza fretta. Parole e musica di Francesco De Gregori. E quelle parole scritte per Alice sembrano fatte su misura per raccontare il ritorno a casa di Dora, il ritorno dai suoi gatti. Rispetto alla canzone di De Gregori manca solo il sole, ma il resto c’è tutto. Il mondo di Dora, adesso, sta girando davvero senza fretta. E il sole, inevitabilmente, arriverà. Prima o poi.

Come si sente Dora?

"Sto bene, ora. Sono a casa mia, sono qui con i miei gatti, con mia figlia. Non posso desiderare nulla di più. Era quello che chiedevamo da tempo e che ci veniva negato".

Quando ha saputo che sarebbe tornata a casa?

"Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è venuta mia figlia ad Aulla. Mi ha detto che saremmo partite subito per Camaiore. Io quasi non ci credevo. Le ho detto di non illudermi, ma lei non si è fermata neppure di fronte alle ultime difficoltà".

Ha saputo che è stato necessario sbloccare le ultime questioni burocratiche e che ci sarebbe stato da pazientare un po’?

"Però quando mi hanno portato ad Aulla non ci sono state delle lungaggini burocratiche. Mi hanno messo su un’ambulanza contro la mia volontà e sono partiti subito".

E’ felice di essere nuovamente a casa?

"Ehhh, non me lo dica nemmeno (e le si illuminano gli occhi dalla felicità). E per questo devo ringraziare la stampa che ci ha appoggiato, l’avvocato che ci ha difeso, ma soprattutto mia figlia che si è battuta come una leonessa. Ho solo lei e voglio che sia lei a starmi vicino".

Il giudice però ha confermato l’amministratore di sostegno...

"Ma quale sostegno mi ha dato? Mi ha mandato ad Aulla, lontano da casa, da quello che ho. Non lo posso dimenticare quello che ho patito e ho sofferto".

Madre e figlia si stringono in un lungo, tenero abbraccio. Ed è la figlia che riprende in mano la situazione. "Finalmente questa mattina (ieri per chi legge, ndr) – dice la figlia – ho potutoavere le cartelle cliniche di mia madre. Che in tutto questo periodo mi erano state negate. Ho potuto vedere quali farmaci le sono stati somministrati. E pertanto verificheremo se questo mese e più di ricovero coatto nella rsa abbia prodotto dei danni su mia madre. Ora speriamo solo che si riprenda. Per fortuna vedo che di testa c’è ed è importante. Le persone che soffrono di depressione come lei tendono ad abbattersi e a peggiorare. Solo un ambiente familiare può aiutarle a curarsi bene".

Ed è quello che faranno Anna e Dora nei prossimi giorni. Senza più pensare a questa storia che si sono lasciate alle spalle. Possono solo guardare dalla finestra per vedere se arriva un po’ di quel sole mancato ieri a illuminare e a scaldare le loro vite.

Paolo Di Grazia