"Troppi accessi al Pronto Soccorso. A Natale salteremo tutti le ferie"

Il direttore del Deu, Giuseppe Pepe: "Sono aumentati anche rispetto al 2020. Sanità territoriale da ripensare"

Lido di Camaiore (Lucca), 5 dicembre 2022 - Più accessi al pronto soccorso nel novembre 2022 che nel 2020. È Giuseppe Pepe, primario del Pronto soccorso all’ospedale Versilia, a delineare un quadro della situazione attuale. "Registriamo 6mila accessi al mese. Per il 2022 prevediamo che il totale sarà di 70 mila, a oggi parliamo di 64 mila. Nel 2021 il numero complessivo era stato di 60 mila".

Ma è il novembre 2020 che fa capire meglio il presente. "Gli accessi sono stati 2.600 — sottolinea il medico — ovvero la metà di oggi. Viene da chiedersi dove sia andato il restante 50% che troviamo invece in questi mesi al pronto soccorso. Noi siamo l’anello forte della catena, ma è evidente che non possiamo essere una piattaforma assistenziale. Ci occupiamo di emergenza/ urgenza, di assistere gli ammalati gravi. Non siamo un poliambulatorio".

Non è un caso che durante le festività nessuno andrà in ferie. Spiega Pepe: "Non ci possiamo permettere il lusso di mandare i medici in ferie, questo per garantire il livello minimo, perché il livello è già critico. I dottori, con uno spirito di servizio non comune, hanno deciso di non chiedere ferie. Poi tra gli utenti ci sarà chi verrà a lamentarsi. Ma il personale è sempre voluto venire qui perché il nostro è uno dei migliori della Toscana. Il problema semmai è in entrata e in uscita. Ovvero se si presentano cittadini con casi non da pronto soccorso e se ci sono problemi nella dimissione. Se riusciamo a gestire il doppio della casistica standard vuol dire che non c’è caos né disorganizzazione".

Tornando agli accessi, il primario evidenzia età media e tipo di ricoveri. "L’età media è aumentata, abbiamo anziani over 80 e over 90, così come le patologie. Ci troviamo a avere anziani con casi complessi e complicati. Poi sono aumentati i ricoveri, non solo per emergenza/urgenza. Sono aumentate le problematiche domiciliari, perché molti pazienti hanno problematiche assistenziali per patologie croniche che non hanno più possibilità di essere gestite a casa. E’ chiaro che tutto questo ci sovraccarichi".

Pepe guarda anche al futuro con il potenziamento della medicina territoriale. "Sarà importante fare in modo che al primo problema il paziente non venga dirottato verso l’ospedale". Poi ci sono le malattie stagionali che hanno una fluttuazione che va dal 10 al 15% sul numero di accessi. "Ci auguriamo che l’influenza che è stata definita più contagiosa non porti a persone che hanno bisogno di ricovero. Mi aspetto che se uno pensa di averla non ci sia la corsa all’ospedale. L’invito è sempre quello di vaccinarsi. Poi c’è ancora il Covid, che impegna spazi e risorse. Non ci fa paura, le cure fanno effetto. Ci preoccupa semmai chi molto anziano, come ci è capitato, ha avuto dei problemi di dimissione. Il punto è quello che si è detto prima: di assistenza a casa".

Poi c’è il punto degli organici: sulle assunzioni di nuovi medici in seguito a un concorso regionale, non è stato ancora deciso il numero per pronto soccorso del "Versilia". Sessanta il numero per tutta la regione: 9 specializzati e 51 specializzandi. Ma Anaao - Assomed aveva attaccato: "Si tratta di stabilizzazioni". Altro punto, le aggressioni. "Continuano a esserci in forma verbale da persone che non hanno rispetto, motivo per cui qualche operatore poi decide di abbandonare il posto, soprattutto i più giovani. C’è la vigilanza h24, la polizia, ma nessuno viene a lavoro con la paura di essere aggredito. Quello che ci auguriamo ogni mattina è di riuscire a gestire tutti i malati".