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Un gelato da... sballo al gusto di cannabis. "Ma non ci sarà effetto stupefacente"

Sergio Sparagni utilizzerà semi sbucciati, senza principio attivo

Sergio Sparagni, titolare della gelateria Capriccio

Marina di Pietrasanta, 10 aprile 2015 - "Mamma, mi compri il gelato alla cannabis?". Detta così è comprensibile che a qualche genitore si rizzino i capelli. A partire da oggi invece a Tonfano dovranno abituarsi all’idea dato che per la prima volta in Versilia sarà servito un nuovo gusto che con lo «sballo» non ha però niente da spartire. Parola di Sergio Sparagni, pronto insieme al padre Luciano a tagliare il traguardo dei 25 anni di gestione del bar gelateria "Capriccio" in via Versilia: la novità, dicevamo, partirà oggi.

Una domanda sola: perché?

Siamo degli innovatori e ogni anno cerchiamo di inserire qualcosa di diverso dagli altri. Ad esempio il gelato al mojito o il sorbetto di spritz.

Molte famiglie non gradiranno.

Posso tranquillizzarle subito. Il gusto alla cannabis, che chiamerò ‘Bob’ come tributo a Bob Marley oppure ‘Cannapino’, viene preparato con latte intero, zucchero e aromi naturali. Gli ingredienti principali saranno i semi decorticati, cioè sbucciati, della ‘cannabis sativa’. E’ nella ‘buccia’ infatti che si trova il Thc, principio attivo dell’effetto stupefacente.

Quindi nessun problema?

Certo che no, anzi. Una coppa gelato da 100 grammi contiene in genere 160 calorie. Il nuovo gelato ne fornirà 190 in quanto avendo la cannabis un sapore neutro metteremo anche il cioccolato di Modica e cereali. Il nuovo gusto avrà poi altri pregi.

Prego.

E’ ricco di grassi Omega 3, pari a 600 grammi, quasi mezzo salmone. Contiene inoltre 5 grammi di proteine nobili, è ricco di fibre e ha una gran quantità di vitamine. Senza scordare che negli Usa la cannabis viene utilizzata a scopo farmaceutico e terapeutico e in Svizzera la usano per realizzare tessuti e saponi.

Che reazione si aspetta?

Tanta curiosità, sicuramente, anche se vorrei che tutta Tonfano avesse dei benefici in termini di ‘pubblicità’. Siamo qui dal ’91 e abbiamo visto come la frazione in inverno sia diventata sempre più una città-fantasma. Peccato perché è un gioiello che andrebbe curato con più attenzione.

Le cause di questo declino?

Nei mesi invernali non ci abita quasi più nessuno e l’abbandono diventa inevitabile. Mi riferisco in particolare alla pulizia carente, ai tombini di via Versilia che puzzano da una vita facendoci fare brutte figure con i turisti, e agli affitti che fanno scappare un po’ tutti. Eppure è un posto rinomato, forse perché a differenza di Forte dei Marmi qui non c’è l’obbligo di venire ‘firmati’.

La ricetta giusta, cannabis a parte?

Mettere insieme tutte le ‘teste’ della frazione senza remare l’uno contro l’altro. Quando ho organizzato la ‘Notte delle lanterne’ in ricordo di mia madre Caterina, con i proventi per il Meyer, c’è chi ha telefonato a Firenze per mettere zizzania: serve un’altra mentalità.

Daniele Masseglia