REDAZIONE VIAREGGIO

Piano Ue contro la pesca Domani proteste nei porti

Dopo Governo e Regione insorge anche l’associazionismo della Toscana. A rischio 600 posti di lavoro. "Quel politico cerca i voti degli ambientalisti" .

Piano Ue contro la pesca Domani proteste nei porti

L’allarme per il piano di tutela del mare proposto dall’Unione europea sta dilagando. E anche la polemica. Perché il commissario comunitario alla pesca è un lituano, Virginijus Sinkevičius, preoccupato per il Mediterraneop ma non così drastico per il Beltico davanti al suo Paese. Se il piano entrerà in vigore, addio alla pesca a strascico nel Mar Ligure, dall’elba a nod.

La reazione più caustica è di Antonella Malfatti della Cittadella della Pesca: "Ci stiamo muovendo con tutte le associazioni di categoria e i sindacati. Il commissario europeo della pesca sta facendo una manovra politica per le prossime elezioni europee. Cerca il voto ambientalista, ma il problema del mare non è solo la pesca: nel Mediterraneo passa il 18% traffici mercantili mondiali, è più facile colpire i pescatori che non chi inquina o il cambiamento climatico. Invece i pescatori raccolgono i rifiuti. A Viareggio su 150 opescherecci 39 usano reti a strascico. In Europa si scordano, o forse no, che metà Mediterraneo è africano. Là non ci sono controlli, vogliono che importiamo il pesce dalla Tunisia?".

Su di giri anche Andrea Bartoli di Fedagripesca, che domani parteciperà alle proteste indette nei porti regionali"In Toscana le imbarcazione colpite sono 200, con 400 lavoratori diretti e 200 dell’indotto. Senza la pesca a strascico andrebbero tutti a casa, perché diventerebbe impossibile gestire i costi di gestione dei mercati ittici di Livorno, Viareggio, Argentario e Castiglione della Pescaia". Anche lui vede manovre interessate: " C’è il rischio di un aumento delle importazioni da Paesi in cui non vengono rispettate le regole su ambiente, sicurezza e lavoro".

La nuova iniziativa marinara dell’Unione europea è sul tavolo da febbraio, bocciata come irricevibile dal Governo Meloni. Ma è tornata in auge due giorni fa quando la Regione, con l’assessora Stefania Saccardi, ha preso posizione: "L’indirizzo da seguire sarebbe piuttosto quello di individuare nelle aree tutelate misure gestionali idonee anziché introdurre interdizioni di così grande rilevanza. Potrebbero perfino risultare negative proprio per l’ambiente a causa della crescita della pesca nelle aree rimanenti’".Contro il piano sono già chierati Agci Agrital, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai -Cisl, Flai Cgil e Uil Pesca, tutti aderenti alla mobilitazione di domani. Le zone interessate dal provvedimento sono classificate come Aree Natura 2000, dall’Elba al confine con la Liguria.