
di Daniele Masseglia
Era il 31 gennaio 2012 quando il Comune, con delibera di consiglio comunale, approvò il piano di classificazione acustica, strumento fondamentale per fissare i limiti dell’emissione di decibel a seconda della zona del territorio. Due anni dopo è toccato al regolamento urbanistico ma entrambi i dispositivi, varati dall’amministrazione Lombardi, hanno bisogno di una cosiddetta “rinfrescata“. E così dopo l’adozione dei piani operativo e strutturale, chiamati a disegnare il futuro della città da qui al 2035, l’amministrazione comunale ha deciso di approvare un nuovo piano di classificazione acustica, elaborato parallelamente ai nuovi strumenti urbanistici.
L’iter finalizzato a questo rinnovamento ha avuto il via libera da pochi giorni, con il procedimento di adozione del piano che deve essere soggetto a una verifica preliminare di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica (Vas). Il che richiede la redazione di un documento preliminare che illustri i contenuti del piano e includa le informazioni e i dati necessari per accertare eventuali impatti significativi sull’ambiente. Considerata l’entità del piano, sono più di venti i soggetti e gli enti con competenze ambientali individuati dal Comune per il necessario confronto e concertazione. Al tavolo saranno chiamati infatti Regione, Provincia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, Autorità idrica Toscana (Ait), Arpat, Asl, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, Ato Toscana Costa, comando provinciale vigili del fuoco, Gaia, Comunità di ambito Ato Toscana Costa, Consorzio di bonifica, Unione dei comuni della Versilia, i comuni di Forte dei Marmi, Stazzema, Seravezza, Camaiore e Montignoso, Rete ferroviaria italiana (Rfi), Anas, Terna rete Italia ed Enel.
"La necessità di elaborare un nuovo piano di classificazione acustica – spiega l’assessore all’ambiente Tatiana Gliori – è legata all’adozione dei nuovi strumenti urbanistici, ossia il piano operativo e piano strutturale, che in alcuni casi vanno a modificare, nel senso di una maggior tutela ambientale, la destinazione di alcune zone del territorio e, dunque, richiedono una revisione della disciplina anche dal punto di vista dei rumori. Questa determina è uno dei primi atti tecnici da produrre nella fase preliminare all’elaborazione del piano acustico vero e proprio: suddividendo il territorio per fasce di rispetto, andrà a stabilire per ogni zona i livelli massimi di decibel ammissibili, in orario notturno e diurno".