Nelli
Stavolta l’anniversario tocca a Torre del Lago, col centenario della morte del Maestro. La Fondazione ha presentato il cartellone, e il doppio impegno di Pier Luigi Pizzi e Jan Latham-Koenig è un asso pigliatutto. Ma cultura e genio dovranno fare i conti con risorse asfittiche, rispetto a quelle di altri teatri. E non per colpa della Fondazione, o del Comune. Eppure nei decenni, il "povero" Pucciniano ha prodotto capolavori. Come la Butterfly dell’ultima stagione, quando il botteghino ha recuperato tanto rispetto ai due anni del Covid, pur nel calo delle presenze turistiche in tutta la Toscana (città d’arte a parte). Ma non quanto Puccini meriterebbe. Ci avviamo agli altri paradossi. I circa 3.200 posti del teatro sono stati occupati attorno al 54%. Sintomo che il Festival richiama ancora troppi pochi spettatori (ma il teatro si riempie quando ci sono spettacoli musicali di tipo nazional-popolare...). Arrotondando, il 60% dei biglietti è stato venduto a stranieri. A conferma che gli italiani, a partire dai residenti versiliesi, non si sbracciano per andare a vedere un’opera. Su queste tendenze socioculturali il Festival può fare poco. I Governi non hanno mai fatto nulla. Eppure, c’è un altro enorme paradosso. Torre del Lago è l’unico evento lirico estivo che si svolge in un’area di turismo balneare. Nelle sere d’opera (i weekend e i giorni di Ferragosto) gli alberghi versiliesi sono già esauriti dai "villeggianti", come si chiamavano ai tempi di Puccini. E così, salvo qualche caso in alberghi di fascia alta, i forestieri che da lontano vengono apposta per le opere finiscono per alloggiare a Pisa o a Lucca. Già prima del Covid tanti hotel di queste città avevano i banner del Pucciniano sui propri portali. È il fenomeno inverso dei Comics. Dunque, per il 2024 servirebbe una massiccia campagna promozionale ma da subito, anche onsieme al Comitato nazionale, e con specifiche per aumentare i viaggi dei tour operator. Il merluzzo fa 100 mila uova ma non lo dice a nessuno, la gallina ne depone uno ma lo fa sapere al mondo intero.