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Pd contesta il Piano operativo: "Altro che logica green le edificazioni sono lievitate"

Simone Tonini fa presenti i 5mila metri quadrati di cemento previsti nello strumento "Aggiunte ulteriori schede per le quali non è stata sentita la voce dei cittadini" .

Pd contesta il Piano operativo: "Altro che logica green le edificazioni sono lievitate"

"Il Piano operativo è diverso da quello presentato alla cittadinanza". Simone Tonini, segretario Pd, esprime contrarità verso lo strumento di pianificazione "proposto con 16 schede norma e approvato con 47, cioè nuove edificazioni e incrementi volumetrici per i quali i cittadini non hanno potuto presentare osservazioni". "L’impatto del Piano – sostiene Tonini – rischia di essere diverso da quello presentato in adozione e i suoi effetti li vedremo nei prossimi anni. Negli strumenti precedenti c’erano gli indici di edificabilità che garantivano proporzione tra lotto e costruito, in questo sono stati eliminati. Doveva essere il piano del verde, del consumo zero di territorio: sono previste nuove edificazioni per oltre 5mila metri quadrati. Più clamorosa la differenza tra il Piano adottato e quello approvato: nelle schede norma inserite nel Piano adottato venivano previsti circa 1.500 mq di nuova edificazione, nell’approvato circa 4mila. E i cittadini niente hanno potuto dire. L’amministrazione, forte anche del Regolamento comunale in materia, ha chiuso le porte del palazzo negando la richiesta di avvio di percorso partecipato sottoscritta da oltre 400 cittadini riguardante l’abbattimento dell’ex Greppia. Anche il cambio di destinazione dell’ex Teti ci vede contrari – incalza – motivare la concessione di tre appartamenti più spazi commerciali con il recupero del “disdoro” e con 1,2 milioni di euro di extra oneri per il Comune è una scelta che non condividiamo. Tanto più per un Comune con avanzo di amministrazione di 34 milioni dei quali 12 utilizzabili: perché fare cassa? Per l’acquisto dell’ area retrodunale e l’area per attrezzature sportive si e’ scelto di rendere edificabili due terreni comunali, con la previsione di due ville da 250 metri quadri l’una, da mettere in vendita: non c‘erano alternative al consumo di suolo?"

Francesca Navari