
Il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi
Forte dei Marmi, 16 dicembre 2022 - Sul polverone “parentopoli“ adesso si scatena anche lo scandalo dei documenti falsificati. Una gatta da pelare dopo l’altra per il sindaco Bruno Murzi che con la (tempestiva) decisione di revocare la delega al sociale all’assessore Simona Seveso, pensava di aver chiuso la faccenda.
A confermare la non veridicità degli atti protocollati in Comune a nome dell’Auser sarebbero due circostanze precise: l’abitudine che dal 1997 ha la presidente dell’associazione, Franca Amadei, di scrivere documenti ufficiali con una vecchia Olivetti Lettera 22 ("consuedutine per la quale in tempi così moderni venivo spesso presa in giro" confida) e l’assenza di una sua firma di pugno in fondo a quelle lettere fatte col computer e che terminavano con la dicitura ’La presidente Amadei Franca’.
E neppure ’Franca Maria’ come lei stessa sempre chiudeva ogni missiva da presentare al protocollo. Dopo tutto il gran caos in cui si è trovata suo malgrado coinvolta, la presidente dell’Auser ha sospeso lo sportello dello psicologo, formalmente richiesto al Comune di revocare patrocinio e contributo per le gite sociali (sospese anch’esse) e da oggi è ufficialmente chiuso il charity shop in via Spinetti. "Chiederò alle volontarie che hanno creato tanti oggetti artigianali – spiega Amadei – se li rivogliono indietro. Quel punto vendita solidale era seguito da persone vicine all’assessore Seveso e adesso non mi è più chiaro niente. Mi dispiace ma non posso portarlo avanti".
Ma vediamo le tante tappe dell’intricata vicenda che ha portato terremoto in Comune. Era aprile quando l’amministrazione ha pubblicato un avviso per ricevere manifestazioni di interesse "per la costituzione di un elenco di professionisti al quale attingere per il conferimento di 2 incarichi esterni libero professionali di psicologo/psicoterapeuta al fine di assicurare il funzionamento dello sportello comunale di ascolto e sostegno psicologico".
La scadenza delle domande era il 5 maggio e oltre 100 professionisti hanno formalizzato richiesta. Il 23 giugno però la presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, ha inviato una lettera al Comune contestando alcuni vizi nei requisiti contemplati dal bando. A quel punto la decisione dell’amministrazione di ritirare il bando e affidare il servizio direttamente all’Auser.
Il 16 settembre ecco protocollato il documento in municipio – con l’indicazione ’Presidente Franca Amedei’ (anche col refuso) – con cui si illustra il progetto di sportello d’ascolto precisando che l’associazione "metterà a disposizione due psicologi per 8 ore settimanali" per un anno, chiedendo un contributo complessivo di 4800 euro.
È del 26 settembre l’unico documento firmato dalla presidente Auser con cui richiede al Mandala "la possibilità di poter usufruire di 2 psicologi presenti nelle vostre risorse umane", missiva a cui il Mandala risponde il 4 ottobre comunicando che nessuno dei professionisti in organico è disponibile. A quel punto, come spiegato poi dall’assessore Seveso in consiglio, "è stata individuata la fidanzata di mio figlio perché non si trovavano persone che a 150 euro al mese svolgessero il compito 8 ore. Condividendo il progetto abbiamo accelerato e individuato lei come figura".
Tutto all’insaputa della presidente Auser che sarebbe venuta a conoscenza dei fatti solo al consiglio comunale del 30 novembre quando la consigliera Nardini ha sollevato il caso. Da lì l’indagine all’ufficio protocollo e la scoperta di documenti mai scritti né sottoscritti – anche riferiti ai contributi per le gite sociali Auser – e l’incontro con il primo cittadino per chiarire ogni aspetto.
Il 12 dicembre il sindaco Bruno Murzi, "dopo un colloquio intercorso con l’assessore Simona Seveso", ha ufficialmente revocato la delega avocandola a sè e lasciandola comunque in giunta. "Il sindaco, in questo delicato momento di emergenza sociale – recitava il comunicato stampa – garantirà direttamente il controllo del settore e il regolare svolgimento degli interventi di sostegno a persone e nuclei familiari che ne manifesteranno la necessità, nonché la prosecuzione di tutte le iniziative in corso".
Ma che ne è stato dello sportello dello psicologo? La risposta la fornisce la stessa presidente Auser che mostra la lettera datata 11 dicembre con cui la psicologa-fidanzata si dimette dall’incarico. "Il progetto dello sportello affidato alla scrivente è stato oggetto di campagna mediatica il cui clamore rischia di intimorire eventuali utenti già fragili e di dissuaderli dall’avvalersi del supporto psicologico di cui necessitano. Declino l’incarico offertomi dall’Auser. Nessuna somma ho mai percepito e nessuna somma richiedo". Intanto il sindaco, tramite il proprio ufficio stampa fa sapere: "Stiamo lavorando sul bando per farlo uscire quanto prima".