
L’immobile ex Telecom sul lungomare da tempo in abbandono. E’ stato acquistato da una società e la previsione è di ricavarvi tre appartamenti
Sulla questione ex Greppia-Teti il Gruppo dei Paesani non si arrende. Ed ha presentato un doppio esposto: il primo alla Procura incentrato sulla verifica della legittimità del cambio di destinazione d’uso della Teti, l’immobile sul lungomare destinato ad esser frazionato in appartamenti; il secondo alla Corte dei Conti ponendo alla valutazione del giudice l’esborso che il Comune dovrà per l’esproprio della Greppia, edificio di proprietà della stessa società che ha acquisito la Teti. In merito all’atto depositato in procura, il Gruppo Paesani fa riferimento alle prospettive riguardanti la Teti, e al fatto che "nell’iter di approvazione del Piano Operativo, che ha portato all’adozione della delibera del consiglio comunale del 22/04/2024, viene resa residenziale un’area originariamente definita “di proprietà pubblica o preordinata all’acquisizione, anche mediante esproprio, da parte del Comune”. L’area ex Teti, nel Regolamento Urbanistico e nel Nuovo Piano Strutturale è classificata come “Zona “F” attrezzature pubbliche territoriali - sottozona F4” e comprende tutte le aree destinate a spazi per attrezzature e servizi pubblici e di interesse comunale. Poi nella delibera del 22 aprile 2024 la medesima area viene indicata, a sorpresa, ex novo e senza che venga informato, né interpelleto, né coinvolto il “soggetto titolare di tale interesse pubblico” e cioè la cittadinanza, come area per “Attivita’ artigianale, commerciale e servizi privati”. Il 20/09/2023 – prosegue il documento – prima dell’approvazione delle controdeduzioni, viene infatti richiesto all’amministrazione comunale l’avvio di un procedimento partecipato, sottoscritto da 440 cittadini sulle intenzioni dell’amministrazione di abbattere la Greppia per realizzarvi una piazza".
I due immobili come è noto infatti fanno parte di un’unica osservazione presentata dalla società Roseto srl proprietaria di entrambi gli edifici. E proprio dalla proposta di cedere a titolo gratuito al Comune l’ex Greppia in cambio della destinazione residenziale dell’area Teti (comprata a 7milioni 300mila) che nasce l’esposto alla Corte dei Conti da parte dei Paesani. "Per verificare – sostengono – la possibilità che si configuri un eventuale danno erariale nei confronti del Comune a seguito dell’accoglimento dell’osservazione della società, in quanto l’eventuale esproprio di tale edificio da parte della amministrazione comunale, esporrebbe il Comune all’esborso di una somma oggettivamente evitabile in regime di convenzione urbanistica".
Francesca Navari