Camaiore (Lucca), 6 marzo 2020 - È apparso confuso e non ricordava bene i particolari dell'aggressione mortale a sua madre nell'udienza di convalida davanti al gip Simone Silvestri, l'ucraino di 29 anni Andriy Bocksan, accusato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela. Il giovane, nel pomeriggio del 4 marzo, nella loro abitazione di Camaiore ha ucciso la madre, Larisa Smolyak, 49 anni, colpendola prima con un posacenere alla testa e poi con dieci coltellate nell'ambito di una lite.
Il 29enne è stato interrogato nell'udienza di convalida dell'arresto, che si è tenuta in carcere e a cui ha partecipato il pm Lucia Rugani. Al giudice ha raccontato che la mattina era andato con la madre a fare la spesa in un supermercato a Camaiore e che nel primo pomeriggio è uscito di casa per comprare le sigarette. Poi, questo il suo racconto che emerge dall'interrogatorio secondo quanto si apprende, quando è rientrato avrebbe trovato la porta aperta e la madre a terra in cucina, in una pozza di sangue.
Una versione che contrasta, però, con la telefonata che risulterebbe aver fatto lui stesso al 112 dicendo: «Venite, ho ucciso mia madre». I legali hanno deciso quindi che servirà riascoltare meglio il ragazzo e non è da escludere che venga richiesta anche una perizia psichiatrica.
Il giovane ha descritto inoltre il rapporto teso che c'era fra lui e la madre, che lo sollecitava a trovarsi un lavoro stabile e con la quale litigava spesso. Ha anche rievocato il periodo difficile dell'infanzia in cui ha subito maltrattamenti, sia dalla madre che dal nonno.
Un quadro piuttosto complicato, secondo quanto emerge, che i legali, con il supporto anche di personale medico specifico, vogliono analizzare bene, per capire cosa possa avere spinto il ragazzo a compiere un gesto simile, uccidendo la madre con tale ferocia. Sabato intanto è confermata l'autopsia all'obitorio dell'ospedale di Lucca che verrà eseguita dal medico legale Ilaria Marradi. Il gip ha convalidato l'arresto e il 29enne resta in carcere a Lucca.