REDAZIONE VIAREGGIO

Oggi sentenza dell’Appello (ter). Il ricalcolo di pene e attenuanti. Ma c’è il rischio di nuovi ricorsi

I giudici si ritirano in Camera di consiglio alle 14: la Procura ha chiesto la conferma di tutte le condanne . Gli avvocati difensori invece puntano a uno sconto o comunque a una misura alternativa al carcere.

I giudici si ritirano in Camera di consiglio alle 14: la Procura ha chiesto la conferma di tutte le condanne . Gli avvocati difensori invece puntano a uno sconto o comunque a una misura alternativa al carcere.

I giudici si ritirano in Camera di consiglio alle 14: la Procura ha chiesto la conferma di tutte le condanne . Gli avvocati difensori invece puntano a uno sconto o comunque a una misura alternativa al carcere.

Quasi 16 anni di attesa e la parolina magica "fine" non è stata ancora scritta al processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009. Sebbene le responsabilità siano emerse nella loro completezza e la verità processuale sia già stata definita, mancano ancora gli ultimi aspetti da completare. Vale a dire la riqualificazione delle pene inflitte a dodici dei tredici condannati. Uno di loro, infatti, Vincenzo Soprano, ex amministratore di Trenitalia, sta già scontando la pena: prima in carcere, poi adesso con le messa in prova in lavori socialmente utili.

Oggi queste ultime riserve legate appunto al ricalcolo delle pene degli altri 12 imputati/condannati saranno sciolte. Ma non definitivamente. Perché gli avvocati difensori potranno pur sempre ricorrere ancora in Cassazione, quanto meno per allungare nuovamente i tempi. Rifacendo un breve ricapitolo, ricordiamo che la Cassazione (bis) aveva reso definitive e certe le condanne per i 13 imputati, ma aveva rimandato gli atti in Appello (ter) perché, a giudizio dei giudici ermellini, non era stata adeguatamente conteggiata (o motivata) la concessione delle attenuanti. Per tutti gli imputati tranne Soprano, per il quale la sentenza passò immediatamente in giudicato.

L’udienza di oggi al Palazzo di Giustizia di Firenze comincerà alle 14, quando i giudici si ritireranno in camaera di Consiglio per tirare le somme fra le richiesta fatte dall’accusa e dalla difesa nell’udienza precedente dello scorso 18 marzo. Nell’occasione la Procura generale aveva caldeggiato la conferma delle pene inflitte in Appello Bis; mentre gli avvocati difensori avevano chiesto uno sconto di pena e comunque l’applicazione di misure alternative al carcere per i loro assistiti.

Cosa accadrà dopo? Grosso punto interrogativo. Se la riduzione della pena dovesse portare effettivi benefici agli imputati (riducendo ad esempio le condanne sotto i 4 anni, il minimo per evitare il carcere), la partita potrebbe finire qui. Altrimenti avranno la possibilità di ricorrere nuovamente in Cassazione (che diventerebbe in quel caso il settimo grado di giudizio). Oggi arriverà il dispositivo della sentenza. Poi i giudici si prenderanno 90 giorni di tempo per le motivazioni. Lette le quali, i difensori avranno altri 45 giorni di tempo per valutare se ricorrere in Cassazione oppure no. Insomma giustizia è (quasi) fatta. Ma la parolina "fine" potrebbe ancora non essere scritta.

Paolo Di Grazia