"Noi balneari siamo pronti alle barricate"

Il sindacato dei balneari si ribella al "Decreto infrazioni", denunciando tradimento da parte del governo e minacciando battaglia per difendere le concessioni.

"Noi balneari siamo pronti alle barricate"

Tonino Capacchione (Sib Confcommercio)

FORTE DEI MARMI (Lucca)

Alla seconda assemblea promossa dal sindacato dei balneari sul territorio regionale (lunedì la prima ‘puntata’ a Grosseto) l’atmosfera è, se possibile, ancora più incandescente. In una Villa Bertelli gremita di operatori del settore arrivati da tutta la Versilia – un’area che, da sola, vanta oltre 400 imprese balneari – è stato fatto il punto sulla ’situazione delicata’ che si è determinata con il ‘Decreto infrazioni’. Di fatto, i balneari si sentono traditi dal governo su cui, alle ultime elezioni, avevano riversato le speranze.

"Se la cosiddetta legge Draghi era una porcata – l’attacco frontale del presidente nazionale del Sib Confcommercio Tonino Capacchione – come definire questo provvedimento che garantisce ai concessionari uscenti soltanto una ‘equa remunerazione’ degli investimenti fatti negli ultimi cinque anni? Anni in cui, tra l’altro, gli investimenti sono stati limitati dall’incertezza per il Covìd? Tutte le imprese in Italia hanno un valore, tranne quelle balneari. A questo punto, credo ci sia l’intenzione di scrivere i provvedimenti in malo modo per poi farseli bocciare dalla giurisprudenza".

Di fronte a questa situazione, il sindacato dei balneari annuncia battaglia. E lo scontro, se necessario, sarà esteso anche al governo Meloni. "Comuni e regioni gestiscono la materia delle concessioni da 25 anni – ha spiegato Capacchione –; per questo, serve un’alleanza con gli enti territoriali per contrastare una legge sbagliata, inapplicabile e che sarà foriera di contenziosi. Il governo ha commesso un errore di metodo quando ha deciso di non dialogare con chi, come i comuni e le regioni, conosce la materia. Se pensano che siamo rassegnati, si sbagliano: siamo pronti alle barricate".