Niente da fare, arrivano i tagli. Il Don Lazzeri-Stagi sarà accorpato

La Regione approva la delibera con il dimensionamento a partire dal prossimo anno scolastico. Saltano anche gli istituti comprensivi “Martiri di Sant’Anna“ a Stazzema e quelli di Pescaglia e Bagni di Lucca.

Sono quattro gli istituti scolastici destinati a venire accorpati in provincia di Lucca. Lo ha stabilito la giunta della Regione Toscana approvando la delibera per il dimensionamento del sistema scolastico regionale. Un atto atteso e contro il quale si sono già alzate le barricate della stessa Regione, così come delle amministrazione comunali interessate e anche dei sindacati. Purtroppo senza esito, visto che i tagli sono stati confermati e saranno operativi dal prossimo anno scolastico.

Dei quattro istituti tre sono dei comprensivi – quello di Bagni di Lucca, il “G. Puccini“ di Pescaglia e il “I Martiri di Sant’Anna“ di Stazzema – e uno superiore, il Don Lazzeri-Stagi di Pietrasanta. Scampato pericolo, invece, per l’Ic di Montecarlo che, inizialmente, sembrava destinato all’accorpamento, ma poi è stato risparmiato poiché erano sbagliati conteggi del numero degli alunni iscritti.

Amareggiata l’assessora regionale Alessandra Nardini che ha cercato ogni strada – compreso un ricorso alla Corte Costituzionale e uno al Tar del Lazio – per contrastare la scelta fatta dal governo Meloni.

"Proprio per questo – ricorda Nardini – a settembre avevamo approvato in Giunta regionale, su mia proposta, una delibera che non imponeva ai territori di tagliare nel prossimo piano di dimensionamento 15 autonomie scolastiche, come invece indicato dal Governo, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale. Adesso l’espressione della Consulta c’è stata e, visto che le sentenze si rispettano anche quando non le condividiamo, è chiaro che adesso abbiamo dovuto rivedere la nostra scelta e adeguarci".

Ovviamente, le scelte sono state concordate con i livelli locali, per quanto non condivise.

"Da mesi – spiega in proposito Nardini è aperto un confronto con gli enti locali e le organizzazioni sindacali, con cui abbiamo condiviso ogni passaggio, dall’opposizione alla scelta del ministro Valditara, alla necessità di definire noi dei criteri per dimensionare, evitando così tagli lineari e indistinti calati dall’alto. Ci tengo a sottolineare che il percorso di confronto e concertazione attivato è stata una precisa scelta politica, scelta non dovuta ma che ho ritenuto doverosa proprio per il rispetto verso i territori e verso chi rappresenta lavoratrici e lavoratori della scuola".