MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Nido di fratino alla Lecciona. La scoperta dei Centro Ornitologico: "Impegno di tutti per proteggerlo"

Il presidente del Parco Lorenzo Bani: "Una bellissima notizia, occorre massima collaborazione e rispetto" "Quando andiamo in spiaggia usiamo i sentieri ufficiali indicati e già battuti e non spostiamo i legnetti".

Nido di fratino alla Lecciona. La scoperta dei Centro Ornitologico: "Impegno di tutti per proteggerlo"

Nido di fratino alla Lecciona. La scoperta dei Centro Ornitologico: "Impegno di tutti per proteggerlo"

L’ultima volta era accaduto nel 2020, quando in tempo di quarantena la natura cominciava a riconquistare i suoi spazi. Nonostante la nidificazione, quell’anno però il fratino non spiccò mai il volo. Perché le uova, minacciate dai predatori, dal calpestio, dalle corse dei cani..., non arrivarono alla schiusa; com’era già accaduto nel 2019. Mentre nel 2018 solo un esemplare, su tre uova deposte, arrivò all’involo. Da allora, sulle nostre rive, più nulla. Ecco perché quel piccolo nido ritrovato nei giorni scorsi dai volontari del Centro ornitologico toscano, che costantemente monitorano le coste toscane, tra le dune della Lecciona è un patrimonio di tutti. Testimone dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia simbolo di biodiversità di cui ognuno di noi dovrebbe farsi custode.

Grazie all’impegno di Legambiente Versilia, WWF Alta Toscana e Lipu, in accordo con l’Ente Parco e con il Comune di Viareggio, l’area della nidificazione è stata recintata con pali e corde. E segnalata. "Un ostacolo simbolico al transito di persone e cani che speriamo sia rispettato dai molti appassionati di questo bellissimo tratto di litorale – spiega il direttore del Centro Ornitologico Toscano Luca Puglisi –. Vale la pena sottolineare che le poche centinaia di metri di spiaggia naturale della Lecciona sono ormai uno degli ultimi esempi rimasti lungo le coste italiane di ecosistemi dunali completi, dal mare fino alle foreste retrodunali, e meritano quindi di essere conservate come un bene prezioso".

Negli ultimi decenni la trasformazione a fini turistici della maggior parte dei litorali ha portato ad una drastica riduzione degli spazi disponibili per la riproduzione di questo piccolo volatile dalle lunghe zampre. Negli ultimi 15 anni la sua popolazione è diminuita di oltre il 50% diventando una delle specie più minacciate di estinzione nel nostro Paese. E benché la Lecciona, come le rive di Marina di Vecchiano e di San Rossore, siano ancora luoghi ospitali per questo “tipo da spiaggia“, il ritrovamento del nido viene considerato dagli esperti "un fatto del tutto eccezionale".

E per questo il presidente del Parco Lorenzo Bani parla di "Una bellissima notizia". "Adesso – prosegue – serve la collaborazione di tutti. Ribadiamo l’invito a fruire delle nostre spiagge in maniera rispettosa dell’ambiente. Quindi usiamo i sentieri ufficiali indicati e già battuti, che permettono di raggiungere la riva senza calpestare le zone di nidificazione; stendiamo gli asciugamani vicino al bagnasciuga o al massimo entro 30 metri dal mare; non spostiamo i legnetti e gli altri elementi naturali perché sono protezioni per il fratino e in generale sono tra i fattori che permettono la formazione dell’ecosistema dunale. E, ovviamente, teniamo pulita la spiaggia ed evitiamo che gli animali da compagnia si avventurino lontano".