
Il sindaco Giorgio Del Ghingaro attacca il Consorzio di bonifica su vari fronti, in particolare per gli interventi alla Fossa dell’Abate e per la parità di genere
Il sindaco Giorgio Del Ghingaro si schiera a fianco delle donne e tira le orecchie al Consorzio di bonifica con una nota ufficiale dell’amministrazione comunale. Lo fa con un commento che non lascia spazio a interpretazioni. "Il Consorzio di bonifica amministra fondi pubblici – scrive l’amministrazione – ed è chiamato a un compito essenziale: prevenire il dissesto, mantenere la rete idraulica, garantire equilibrio ambientale. Non è un palcoscenico per operazioni di immagine. Serve un cambio di rotta: nel metodo, nella composizione, nella cultura politica. A partire da una cosa semplice: la coerenza. Una semplice panchina rossa, verniciata con cura, è stata inaugurata sotto i riflettori per celebrare la lotta contro la violenza sulle donne. Un gesto simbolico, ma dietro quel colore acceso non si intravede alcuna traccia di politiche reali per la parità di genere. Il Consorzio di bonifica continua a escludere le donne dai propri organi di governo, senza alcuna volontà, seppur non vincolata dalla normativa, di garantire una rappresentanza equilibrata. La legge sui consorzi di bonifica non impone espressamente il rispetto delle quote di genere, è vero. Ma questo rende ancora più evidente la scelta culturale di chi guida l’ente: una direzione che preferisce il simbolo all’impegno, la foto all’inclusione, il gesto pubblico al cambiamento reale. A questa mancanza di visione politica si aggiunge un altro segnale preoccupante: la gestione degli interventi infrastrutturali".
Poi la stoccata sulla Fossa dell’Abate. "Dopo un sollecito pubblico del sindaco, il consorzio ha annunciato con urgenza, il giorno successivo, l’inizio dei lavori alla fossa, uno dei punti più critici del reticolo idraulico tra Viareggio e il comune limitrofo. Ma a due mesi di distanza, i lavori sono stati eseguiti male: per due volte l’argine lato Viareggio è insufficiente a resistere in caso di aumento del flusso delle acque. Incapaci di pianificare, inefficaci nell’esecuzione, lenti nel rispondere, frettolosi nel comunicare. Così non si tutela il territorio, e non si difende la sicurezza idraulica dei cittadini. Per il sindaco – concludono – non sono sufficienti i gesti simbolici: contano i fatti concreti".
M.N.