FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Il caso delle modelle in Ferrari: "Basta polemiche, tutto esagerato"

Il presidente Ccn Lido, Carmelo Donzella, ribadisce: "Non c’è stata alcuna offesa per il mondo femminile". Intanto la Conferenza delle Donne Dem manifesta solidarietà a Ersilia Raffaelli dopo gli attacchi sui social.

Nel mirino l’iniziativa del 24 maggio con l’esposizione di Ferrari in Passeggiata a Lido accompagnate da modelle abbigliate con i capi degli sponsor

Nel mirino l’iniziativa del 24 maggio con l’esposizione di Ferrari in Passeggiata a Lido accompagnate da modelle abbigliate con i capi degli sponsor

Ferrari & modelle: la polemica resta infinita. Il ’caso’ delle ragazze presenti all’esposizione di supercar sulla Passeggiata di Lido di Camaiore si mantiene rovente. La prima a lanciare le accuse è stata la Casa delle donne che ha tacciato di "sessismo" e "mercificazione del corpo" quel servizio fotografico promosso dal Ccn Lido (col patrocinio del Comune) che persiste a difendere la propria scelta. E’ il presidente dei commercianti, Carmelo Donzella, che vuole definitivamente chiudere ogni discussione. "Ribadisco che la nostra intenzione non era di offendere nessuno – sostiene – e infatti in quell’evento non c’era volgarità e neppure nudo. Le prime ad essere state offese sono state proprio le modelle, aggredite sui social con commenti di basso livello e addirittura appellate come ’pornostar’ o ’signorine da night’. Questi leoni da tastiera frustrati non li tollero. Così come non condivido le offese rivolte alla signora Raffaelli, pur non essendo affatto in linea con la sua posizione. In 40 anni di attività difendere l’immagine della donna è sempre stata la mia priorità. Ecco perchè vorrei che la Casa delle Donne rivedesse le proprie argomentazioni: parlare di istigazione alla violenza mi pare davvero fuori da ogni logica".

Intanto la Conferenza delle donne democratiche della Versilia esprime profonda solidarietà verso Ersilia Raffaelli, la presidente della Casa delle donne di Viareggio, che è stata oggetto di attacchi "vili e sessisti" sui social per aver criticato una pubblicità che associava il corpo della donne ad auto di lusso. "Riteniamo – sottolineano le ’dem’ – che si debbano esprimere liberamente e democraticamente le proprie opinioni, senza scatenare i leoni da tastiera che spesso celandosi anche dietro false identità, tirano fuori insulti ed espressioni triviali, in mancanza di argomentazioni razionali e intelligenti. La battaglia contro la mercificazione del corpo delle donne è di lunga data ma evidentemente ancora non conclusa. Il lavoro della Casa delle donne di Viareggio e della sua presidente di sostegno alla violenza sulle donne non sarà certo interrotto dagli odiatori digitali, ma semmai rafforzato".

Francesca Navari