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Mostra sulla Bussola: "Versiliesi poco presenti"

Il direttore delle Terre Medicee, Davide Monaco, fa un’analisi delle presenze "Visitatori da ogni parte mentre i locali si sono dimenticati degli anni ruggenti?".

Davide Monaco direttore Terre Medicee

Davide Monaco direttore Terre Medicee

SERAVEZZA

"La Versilia si bea degli anni ruggenti. E poi, paradossalmente, proprio i visitatori di zona non si sono presentati alla mostra sulla Bussola ospitata a Palazzo Mediceo". Riflessione ad alta voce di Davide Monaco, direttore della Fondazione Terre Medicee, che si dice soddisfatto della proposta culturale dell’estate con l’evento espositivo "Divismo, spettacolo, cultura (1950-1980). La Bussola di Bernardini" che resterà fino al 29 settembre. Palazzo Mediceo è stato infatti trasformato in uno scrigno di ricordi e ’chicche’ con contratti, documenti, lettere private come quella con la quale Mina annunciava al patron del locale che avrebbe tenuto lì - il 23 agosto del 1978 - l’ultimo concerto live della sua strepitosa carriera. E poi foto inedite, abiti di scena, video dell’epoca con una ricca sezione multimediale, locandine originali, dischi in vinile di concerti registrati alla Bussola, il racconto di quel mondo sfavillante attraverso le principali riviste dell’epoca. La Bussola finì anche al centro della cronaca, investita dall’onda delle contestazioni del 1968 con violenti scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Una pagina che entrerà di diritto nella ricostruzione di quegli anni, attraverso approfondimenti collaterali alla grande mostra.

"Si tratta di una proposta poderosa – evidenzia Monaco – che ci offre tante soddisfazioni. L’hanno visitata anche Dori Ghezzi, Mara Maionchi e Ornella Vanoni, spendendo parole lusinghiere. Ci sono persone che mi hanno chiamato dalla Lombardia per sapere dove avrebbero potuto alloggiare per venire a vedere la mostra, che dunque si è dimostrata valida calamita turistica. Ciò che però mi lascia di stucco è che il 70-80% delle persone proviene da fuori Versilia, prevalentemente dal nord Italia, e tutte hanno lasciato recensioni eccezionali. Ma dove sono i versiliesi? I residenti di zona che da sempre rispolverano ricordi o esperienze amarcord non si sono dimostrati affatto interessati a rivivere o conoscere meglio i famosi anni d’oro. Mi ha davvero deluso. Mi auguro che trovino tempo, fino a fine settembre, per vedere un pezzo di storia che ha dato vita a mode e consuetudini e che è ancora oggi motivo di orgoglio per la Versilia".

Francesca Navari