Meno sportelli nelle nostre città. Cambia la fisionomia del credito

Le banche stanno chiudendo sportelli nei territori rurali, penalizzando la popolazione e le imprese. Questo taglio dei costi potrebbe ostacolare lo sviluppo economico del Paese.

Le banche stanno desertificando progressivamente i territori di insediamento della rete sportellare. Non tengono conto affatto della complessità geografica e sociale delle regioni. I dati anche più recenti confermano la ‘inesorabile’ rarefazione degli sportelli bancari (in Toscana in soli 12 mesi -3,8% pari a 60 sportelli chiusi). La popolazione specie nei comuni rurali viene penalizzata dalla chiusura massiva delle agenzie. Non viene presa in considerazione per ‘politica di bilancio e taglio dei costi’ la domanda di privati ed imprese in termini di servizi finanziari (ed anche gli sportelli postali). In generale c’è da parte del sistema l’esigenza di ridurre i costi operativi che si traduce in taglio dei fitti passivi, degli sportelli e del personale che spesso viene messo in mobilità o prepensionamento. Ma il concetto di banca di prossimità o del territorio riteniamo che non sia superato non sul piano teorico ma su quello di una offerta necessaria di credito alle imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni. Ecco perché le Banche Fintech,come Banca Progetto, fanno aprire gli sportelli ai loro agenti monomandatari (dipendenti per capirci a costo variabile). Registrare una diminuzione degli impieghi bancari significa non accompagnare adeguatamente gli investimenti produttivi e quindi lo sviluppo economico del Paese.