Made in Viareggio l’inno di Trump. La seconda vita di 'Shadilay'

I suprematisti folgorati dal personaggio della rana creato da Ceramicola

Alcune immagini della carriera di Marco Ceramicola, alias Manuele Pepe

Alcune immagini della carriera di Marco Ceramicola, alias Manuele Pepe

Viareggio, 15 settembre 2017 -  ERA una canzone della Spaghetti Dance, la disco music made in Italy. Con il giusto groove tra sintetizzatori, testo onirico e ritornello, che l’hanno fatta rimanere nell’orecchio e in testa di qualche ventenne di allora, oggi abbondantemente sopra gli anta. Scritta dal viareggino (di adozione da oltre 30 anni: è originario di Fivizzano) Marco Ceramicola, che cantava con lo pseudonimo di Manuele Pepe ottenendo un discreto successo negli anni ’80 e partecipando a Sanremo e Un Disco per l’estate, per poi chiudere la carriera e dedicarsi al commercio. Il titolo è “Shadilay” e parla di un’entità extraterrestre portatrice di una nuova luce ed energia inventata da Ceramicola: dopo 30 anni il brano è tornato incredibilmente alla ribalta diventando l’inno dei fan di Trump durante la campagna elettorale e dell’Alt-Right, movimento di Ultra Destra americano nel quale Suprematisti e Neonazisti inneggiano al “white power”, la supremazia bianca.

COME è stato possibile? Roba da impazzire tra meme virali, simbolismo, culti e credenze sulla rana con la bacchetta magica che è l’etichetta del disco e che ricorda il fumetto Pepe The Frog, l’uomo con la testa di rana che prima è diventato famoso grazie ai social ed è stato poi adottato dalla Destra, per poi essere bandito come simbolo di odio e razzismo da alcune associazioni oltre oceano. In tanti attribuiscono ai meme virali proprietà magiche e così è nato un vero e proprio culto: il Cult of Kek, che è il nome di una divinità egizia rappresentata (al femminile) proprio di una rana. I seguaci credono che il Messia, ossia Kek, debba ancora arrivare e hanno visto nell’elezione di Trump il segno di un cambiamento. La rana, la bacchetta magica, il nome e la voce di Pepe, la durata della canzone (5 minuti e 55 secondi: numeri simbolici), il testo utopistico della canzone («sintonia di civiltà, confusa progenia di cellule ribelli, se sei stella fatti vedere, io mi fermerò, Shadilay la mia libertà, sogno o realtà») e i fan di Trump e la Destra Alternativa sono rimasti folgorati. E hanno eletto il cantautore viareggino a loro profeta, che con 30 anni di anticipo ha previsto l’arrivo di Kek. «Dallo scorso novembre sono iniziate ad arrivarmi migliaia di richieste di amicizia e messaggi su Facebook – racconta Ceramicola – da tutto il mondo, dalla Corea agli Usa passando per l’Europa. Mi chiedono come ho fatto a prevedere quello che sta succedendo, come sapevo di Kek e del suo futuro arrivo sulla terra. Il testo della canzone è per loro un messaggio di speranza, ma il brano non è di destra, né di sinistra, non ha doppi sensi politici ed esprime il mio stato d’animo di quando la composi». Pure casualità, fatto sta che la canzone si sta moltiplicando su Youtube in un’infinita serie di versioni, visualizzate da milioni di utenti: da quella in cui Trump canta a quella in cui balla fino alle cover metal, punk e in tutte le salse, tra velocizzazioni, remix e riarrangiamenti. «Un’altra coincidenza è che nella copertina del disco c’è un uomo che va incontro al Big Ben mentre un orologio segna la mezzanotte: si è sparsa la convinzione che è la luce del dio Kek che arriverà, portando la pace. E sono convinti che Trump è stato illuminato da Shadilay».

IN REALTÀ Ceramicola, dopo la morte del suo impresario e produttore Gianni Ravera, si sentiva in un periodo un po’ buio, messo un po’ da parte dal mondo della musica nel suo appartamento di Viareggio la scrisse di getto. «Chiedevo a Shadilay – conclude – di ridarmi forza e aiutarmi a prendere la mie rivincite. A me fa piacere il succeso che sta avendo, e non spetta a me giudicare il perché e chi l’ha presa come credo. A me interessa che sia ascoltata, indipendentemente dalle idee». Ceramicola ha scritto anche la versione in inglese della canzone, che si trova sul lato B del disco, anche se quella adottata dagli attivisti della Destra è quella italiana. Ora il songwriter di origine lunigianese sta lavorando a un clamoroso rientro nella musica a distanza di 25 anni, proprio sulla scia del nuovo successo di Shadilay: un vecchio vinile è stato venduto lo scorso maggio addirittura a 1.225 dollari. Shadilay che ormai è diventata uno slogan e un saluto tra i fedeli di Kek e di Pepe Frog, il meme che secondo migliaia di persone è magico e ha fatto eleggere Trump, anche grazie a una canzone scritta sui viali a mare di Viareggio. Potere della musica.

Dario Pecchia