
CORDOGLIO Vittorio Venturelli
Viareggio, 2 aprile 2015 - Era così speciale e caratteristico, con quella barba bianca e lo sguardo umile e saggio, che Panariello lo aveva scelto come comparsa nel celebre «Bagno Maria». La scena la ricordano tutti: «Vittò Baffo» che chiede a Panariello «bagnino, che fa, pesca?» e Mario che risponde «no, faccio il tiro alla fune con quelli dell’Elba». Ma Vittorio Venturelli, scomparso ieri mattina a 79 anni (da tempo soffriva di diabete), era molto di più, diciamo pure un pezzo di storia di Pietrasanta e del mondo dell’artigianato. Con un rammarico, per i familiari, inimmaginabile: l’impossibilità dei funerali in Duomo a causa degli allestimenti pasquali. Peccato, perché lo avrebbe salutato mezza città: «Vittò» era un mosaicista sopraffino, con le sue opere sparse in tutto il mondo, fino alla «Madonna del sole» collocata fuori dall’abitazione di via Mazzini quando tre anni fa perse il figlio Marco.
Personaggio tipico del centro storico, era anche un apprezzato musicista e sapeva suonare molti strumenti, soprattutto la batteria. Lo piange anche il commercio cittadino, avendo gestito con la moglie Sandra una bottega di frutta e verdura per poi aprire la pizzeria «Betty» in piazza Duomo, oggi gestita dalla figlia Elisabetta e dalla nipote Francesca: tre mesi fa gli aveva dato la gioia della bisnipote Olivia. Su Facebook c’è chi ha scritto «un mito che se ne va», mentre la famiglia Bacci si sente «onorata di aver conosciuto una persona così buona e semplice».
La salma resterà fino a domani all’obitorio del «Versilia», dopo di che alle 10 al cimitero ci saranno la benedizione e la sepoltura. «Il 12 aprile faremo una messa in Duomo, alle 19 – spiegano i familiari – ma è triste constatare che se una persona muore durante la Pasqua non può avere diritto al funerale né a una benedizione in chiesa. Eppure bastavano dieci minuti: perché questo diniego?».
d.m.